selenevalentina

martedì 19 aprile 2011

Pasqua



Campane che suonano a festa
nel giorno di Pasqua.
Dov'è la fontana nel cortile
per bagnarsi gli occhi
al primo rintocco?
Dov'è la valle che ampia si apre
allo scorrere lento del Ceno?
Dov'è il Pizzo d'Oca? E il Dosso
sullo sfondo del massiccio maniero
che sempre mi proteggeva?
Dov’è il San Pitocco,con manto e cappello
che ai suoi piedi vigila ancora?
La vita, da loro, lontano mi ha portata
ma i ricordi sempre, nella mente
sono vivi, presenti.
E allora suonate campane
nel giorno di resurrezione.
Col pensiero, bimba ancora
posso correre, nel verde prato
col vento che mi accarezza.

lunedì 18 aprile 2011

CASE DI PIETRA (Lavacchielli)


Abbandonate case di pietra
d’improvviso ho scoperto
tra rovi e alta erba incolta
alla fine dell’incerto sentiero.
Stipiti scolpiti da mani operose
che con duro lavoro altrove
prestigio hanno trovato.
Cespugli di rose profumate
vicino agli usci sfondati
che invano attendono ignare
una presenza gentile a curarle.
Occhi vuoti a guardare il passato
pulsanti di antichi ricordi.
Mi allontano in silenzio
per non disturbare
i vaghi sentori di speranze
per una vita meno grama e incerta
che aleggia nelle stanze vuote
fremendo fra vetri spezzati.

venerdì 15 aprile 2011

ATTIMO FUGGENTE


Non lasciare che il tempo
ti sfugga tra le dita
non essere spettatore inerme.
Sognare non ti deve bastare.
afferra quell’attimo fuggente
che c’è fra desiderare e agire.
Dalla forza della volontà
ti sentirai sollevare e in te
troverai il coraggio
per provare e riprovare.
Entrerà in te la sicurezza
e un giorno non rimpiangerai
di non aver saputo cogliere
quell’attimo fuggente.

Bocche

Sei seduto al tavolo
dove abbondano portate.
Un piatto ricolmo davanti a te
e la forchetta corre
verso l’avida bocca.
Gli occhi fissi a guardare la tv.
Scorrono immagini che ormai
sono diventate routine quotidiana
e più non ti danno alcuna emozione.
Bimbi macilenti con lo sguardo
triste e vuoto di speranze
e con la bocca orfana
anche di un sol boccone.
Guardi distrattamente, forse pensi
che a te non appartengono.
La tua mano sposta il piatto
troppo abbondante era la porzione
e un’altra mano lesta
rifocilla la pattumiera
mentre in quel momento un bimbo
muore per la fame.

mercoledì 13 aprile 2011

VOLEVA ESSERE BAMBINA

Le aveva permesso
di guardare la televisione
dopo
quell’uomo prepotente
in quella stanza ammobiliata
mentre ammiccando verso lei
rideva parlando al telefono
in una lingua sconosciuta.
Le aveva permesso
di guardare la televisione.
e lei aveva visto
bambine andare a scuola
accompagnate dalla mamma.
E lei aveva visto bambine
stringere al petto una bambola
in una casa accogliente.
Aveva chiesto perché questo
a lei non fosse permesso
e la risposta era stata
una porta chiusa in fretta
dietro alle sue spalle.
Si era ribellata e ribellata ancora
a chi per lei decideva
ma non aveva misurato la forza
la mano che l’aveva colpita.
Voleva solo andare a scuola
voleva solo stringere una bambola
voleva solo essere bambina.
E Dio se l’è portata
in mezzo agli angioletti.

giovedì 7 aprile 2011

IL PESCATORE (a Luigi)


Passa le giornate
alla Cagnola a pescare
e ti giuro che del tempo
ne ha per pensare.
Sente il taro
che gli parla in lontananza
gli racconta quando di pesci
ce n’era in abbondanza.
Gli dice quello che ha visto
dove è nato, lassù in montagna
e pian, piano a venir giù
in collina e in campagna.
“Verrei volentieri anch’io
a fare un giro in Po con te
potrei finalmente pescare
un siluro oppure uno storione.”
Ma proprio in quel momento
sente un gran strattone.
Il mulinello si muove
il seggiolino si scaravolta
un pesce ha abboccato
ancora una volta.
“Allora vieni o no
ti devo aspettare?”
Gli chiede allora
con impazienza il Taro.
“No guarda ho preso un pesce
lo devo slamare
verrò un’altra volta
adesso lasciami pescare.”

mercoledì 6 aprile 2011

BRICIOLE


Ho camminato per boschi e prati
in questo giorno di fine estate.
Ho camminato senza pormi fretta
ed ora all’imbrunire m’offre riposo
l’ombra confortevole di un Santuario
e una muta preghiera l’animo colma.
Passeri e rondini salutano volando
gli ultimi colori nell’aria calda.
Viaggiatori dell’azzurro
o anime di chi già la pace
in un’altra dimensione ha raggiunto ?
Forse memore di un lontano ricordo
qualche passero azzarda guardingo
un timido saluto vicino.
Briciole spargo per nutrire ancora
chi forse in passato
parte del suo cammino terreno
con me ha percorso...

martedì 5 aprile 2011

UOMO

Se n’è andato in silenzio
l’uomo vestito di bianco
lasciandoci in eredità
esempio e amore.
Se n’è andato in silenzio
come te, padre mio
che le stesse cose
ci hai lasciato.
La vita, la storia
vi differenzia
la malattia, la sofferenza
l’età vi eguaglia.
Quel morbo di Parkinson
nome quasi impronunciabile.
Ho rivissuto
la stessa angoscia
aspettando bollettini medici
stupita di sentirli fotocopia
di quelli già vissuti.
Papa, papà
c’è solo un piccolo accento
ma infinita la differenza
agli occhi del mondo.
Uomo, sofferenza
uguaglianza agli occhi
di CHI li ha accolti.