selenevalentina

lunedì 31 ottobre 2011

CASA NATIA



No! Vi prego, aspettate!
Fermate quei lunghi denti di ferro,
che devono distruggere
la mia casa natia.
Lasciate ch’io possa entrare
un’ultima volta.
Odore di vecchi mattoni,
di focolare spento, di camino,
che aspirava profumo di cibi,
che aspirava care voci scomparse.
Rinarrate fiabe, canti, pianti,
preghiere sommesse, ricordi
e sogni inespressi.
Lame di luce da crepe
di scuri che abbuiano la stanza,
caleidoscopi per polvere antica.
Ascolto il silenzio per carpire,
se ancora lontano lo conserva,
il mio primo vagito.
Apro gli scuri gementi,
esondazione improvvisa di luce
che cancella i ricordi.
Ma là, nell’angolo umido,
appare la piccola mensola e Lei,
Madonnina che regge il Bambino.
Diventano scrigno sicuro
le stupite, trepide mani.
Avanti ora, lunghi denti di ferro,
potete compiere il vostro lavoro.
Ora sì, ora che stringo sul cuore
Colei che un giorno, amorosa,
accolse il mio primo vagito.

RIFLESSIONE DI UNA FOGLIA.


Ricordo... Era primavera
Avevo voglia di vivere. Ho chiesto al mio albero, dov'era il mio posto e lui me lo ha indicato. Mi sono distesa al sole e lui mi ha colorata. Il vento gentile mi ha accarezzata. A volte dispettoso saggiava la mia forza ma, io ridendo restavo aggrappata al mio ramo. Ho visto albe chiare e rossi tramonti. Ho udito cinguettii e voci di bimbi. Ho avuto... Una vita felice... Ma è giunto l’autunno e con femminea vanità ho cambiato Look, mutando colore… Ora però sono stanca e vorrei solo dormire. Ho chiesto al vento di farmi adagiare ai piedi del mio albero perché... possa nutrirlo.

FANTASMA IN INTERNET


Son anà a fa in giru a Bardi e in tu castellu
ò incontrà u fantasma de Moruellu.
U m'à dittu che da so Soleste
u ne po' miga fa sensa ma dopu tantu tempu
u cumencia a mettesela in pasiensa.
Dopu tuttu u castellu l'è ina meraviglia
e con i bardesan u se senta in famiglia.
U panurama l'è da futugrafà
e in autunnu, in invernu, in primaveira e in istà
de culuri ghe n'è in quantità.
Chei a tecnologia l'è avanzà
e lu a navigà in internet l'à imparà.
Cusèi ina bella fantasma l'à cugnisì
e con a web cam i sen visti e sentì.
Quande se summa salutà
de dive ina cosa u m'à pregà.
Certu ogni don resterà in tu so postu
ma se qualche notte
nu vedì miga girà in tu castellu
ne sti miga subitu pensà
che l'è anà dalla fantasma a fa u munellu.

FANTASMA IN INTERNET

Sono andata a fare un giro a Bardi e nel castello
Ho incontrato il fantasma di Moroello.
Mi ha detto che della sua Soleste
non può fare senza ma dopo tanto tempo
comincia a mettersela in pazienza.
Dopo tutto il castello è una meraviglia
e con i bardigiani si sente in famiglia.
Il panorama è da fotografare
e in autunno, in inverno, in primavera e in estate
di colori ce ne sono in quantità.
Qui la tecnologia è avanzata
e lui a navigare in internet ha imparato.
Così una bella fantasma ha conosciuto
e con la web cam si sono visti e sentiti.
Quando ci siamo salutati
di dirvi una cosa mi ha pregato
Certo ognuno resterà nel suo posto
Ma se qualche notte
non lo vedete girare nel castello
non pensate subito
che con la fantasma è andato a fare il monello

giovedì 27 ottobre 2011

PIOGGIA NOTTURNA

Esce nella notte nel cortile
con il cuore rattrappito dal dolore.
Guarda su e prega Dio
di darle un segno
della sua presenza.

Piccole gocce all’ improvviso
sul suo viso si posano
come panacea trascendentale.

Resta ferma nell’abbraccio
della tiepida pioggia notturna.

SULLA VETTA DEL PELPI

Distesa sul prato
con rada erba d’altura
sentivo il calore della terra
abbracciare il mio corpo.
Il vento, impertinente
mi donava le sue carezze
ora dolci, ora irruenti
sussurrandomi complice
misteriose parole
regalandomi profumi lontani.
Poi svelto se ne andava
a rincorrere nuvole bianche.
D’improvviso tornò
sospingendo batuffoli soffici
quasi un invito a farmene
impalpabile coltre.
Il mio cuore anelò
il fermarsi del tempo
ma il rosso bagliore
che già pensava al riposo
mi convinse al ritorno.
Non mi voltai mai
neppure una volta
per non mutare il ricordo
ma mentre scendevo
il ripido sentiero
piangevo, lacrime mentali.

mercoledì 26 ottobre 2011

sogni


sogni
Ti ricordi ? C’era Maggio
nei tuoi sogni
il sole sulle labbra
e il futuro già stringevi
... nelle tue fresche mani.
Sembravi sfidare il mondo
pedalando allegramente
con i capelli sciolti
e gonne svolazzanti.
Ma i sogni sono fragili
come ali di farfalle
quelle che tanto amavi,
fiori volanti le chiamavi.
Ma i sogni si disperdono
come soffioni al vento,
lontano se ne andranno
ma altri fiori nasceranno.
Così dai sogni infranti
altri ne sorgeranno.
Lo sai che si può fare
e io so, che tu lo vuoi.

SOGNI FRA LE NUBI

Mattino….
Apro la finestra
per fare uscire
i sogni della notte.
Passeri in attesa
sulla balaustra
li raccolgono
con il becco.
Frullare di ali
e salgono leggeri
a deporli sulle nubi
loro naturale sede.

AMICA



E' vero cara amica hai ragione
con noi la sorte è stata dura
eppure solo un po' d'amore si chiedeva
... che ai sacrifici già eravamo avvezze.
Ed oggi che di tempo ne è passato
ci ritroviamo a fare conti
per sapere quanto la vita ci dovrebbe
ma la somma mai ci torna
perché il futuro è copia del passato.
Ci restano la fede, l'amicizia vera
che per sempre insieme condivideremo.

PIOGGIA NOTTURNA




Esce nella notte nel cortile
con il cuore rattrappito dal dolore.
Guarda su e prega Dio
... di darle un segno
della sua presenza.

Piccole gocce all’ improvviso
sul suo viso si posano
come panacea trascendentale.

Resta ferma nell’abbraccio
della tiepida pioggia notturna.

ALBA

Ed io che poeta non sono
ma scrivo solo per mio piacere
non trovo parole nuove
davanti all'alba che sorge
come nuovo vagito.
Scompaiono priorità.
Resta la meraviglia.

JET


Visi, una miriade di visi
indifferenti, tesi o sorridenti.
Mani, una miriade di mani
... che s’aggrappano o liete salutano.
E visi e mani vengono fagocitati
dal freddo, ferrigno volatile.
Una corsa, un balzo e in volo s’alza.
Le rotonde zampe si ranicchiano
e scompaiono sotto il ventre piatto.
Non sbatte le ali ma plana
come un gabbiano che dalle correnti
lascia il suo peso portare.
di paese in paese migra
fra giorni e notti alternate.
Chissà se un giorno le rondini…
vorranno evitare la fatica.

CASTELLI


Restano soli
i castelli di sabbia
sulla spiaggia deserta
ormai buia.
L’onda ritmica
Lenta li sbocconcella
quasi a saziare
un ancestrale
fame.
Restano soli
gli abbandonati castelli .
ricoperti da rovi
Sbocconcellati dal tempo
Che nulla tralascia.
Fine sabbia e pietre antiche
unico destino
Sorvolati da ali piumate
impotenti al degrado.

giovedì 13 ottobre 2011

SOGNI FRA LE NUBI

Mattino….
Apro la finestra

per fare uscire
i sogni della notte.
Passeri in attesa
sulla balaustra
li raccolgono
con il becco.
Frullare di ali
e salgono leggeri
a deporli sulle nubi
loro naturale sede.

Sogni


Ti ricordi ? C’era Maggio
nei tuoi sogni
il sole sulle labbra
e il futuro già stringevi
nelle tue fresche mani.
Sembravi sfidare il mondo
pedalando allegramente
con i capelli sciolti
e gonne svolazzanti.
Ma i sogni sono fragili
come ali di farfalle
quelle che tanto amavi,
fiori volanti le chiamavi.
Ma i sogni si disperdono
come soffioni al vento,
lontano se ne andranno
ma altri fiori nasceranno.
Così dai sogni infranti
altri ne sorgeranno.
Lo sai che si può fare
e io so, che tu lo vuoi.

venerdì 7 ottobre 2011

Profumo, che nell'aria si spande...


Profumo, che nell'aria si spande... Di zolle, che accolgono semi. Di mosto, che riempie cantine. Di funghi al sole essiccati o a morbidi gnocchi amalgamati. Di bionda polenta, che scotta le labbra. Di castagne arrostite, da mangiare in compagnia, non per fame come in tempi passati. Profumo, che rievoca storie da narrare ai bambini. Dolce profumo di questa stagione... Profumo d'autunno.

giovedì 6 ottobre 2011

C'è forse lieve malinconia nel pensiero...


C'è forse lieve malinconia nel pensiero... 
Impalpabile sul vetro velato si posa. 
Saluta il ramo ormai spoglio, in questo inizio d'autunno.. .
S'invola poi nel profondo, verso un punto luminoso... a ricercare un'altra speranza. .

martedì 4 ottobre 2011

VECCHIE PORTE

Implacabile il tempo ovunque si posa
lasciando il segno del proprio passaggio.
Anche su voi vecchie porte di legno
a lungo ha sostato.
Ed ora dal vento socchiuse
più non siete custodi di passate realtà
in case di pietre lasciate
aggrappate a un declivio montano.
Defluiscono adagio ricordi
perdendosi in alto fra nubi.
Racconti di vite incerte
a dissodare grami terreni.
Racconti di amori veri
riuniti intorno a un focolare.
Non vogliono perdersi nel vento
e una preghiera rivolgono a voi.
Fermateli su carta, su foto
che rimangano ricca eredità
a chi ancora deve venire.

LA MANO DEL PENSIERO


Onde di silenzio s’alternano
a un pianto sommesso e disperato,
premuto sul cuscino per pudore.
Esondano i pensieri alla ricerca
della mano che ti dava sicurezza.
Ma il pensiero non ha mani,
non è certezza.
E tu resti lì, come Nausicaa,
ad aspettare inutilmente
di rivedere Ulisse all’orizzonte.

Auguri a tutte le nonne e a tutti i nonni… Angeli Custodi NONNA


Nonna, raccontami una fiaba.

Nonna, restami vicino
e più facile sarà per me imparare
le tante cose che devo studiare.

Nonna, ho conosciuto un ragazzo
te lo voglio presentare.
Lo amo tanto sai e con lui
la mia vita voglio passare.

Nonna, prendi in braccio
la mia bambina
le ho dato il tuo nome
per farti capire
quanto ti voglio bene.

Non ho mai detto queste parole
mai ho avuto una nonna vicino.
Spero mi guardino dal paradiso.
Ma tu se lo puoi fare
dalle tutto l’amore che c’è in te
fallo un pochino anche per me.

IL NONNO -questo sconosciuto-


Smette di giocare il ragazzino
e di nascosto guarda il nonno
che seduto all’ombra nel giardino
sembra immerso
in un mondo sconosciuto.
Guarda a tratti verso il cielo
sospirando e più profonde
sembrano le rughe sul suo viso.
Gli è stato compagno di giochi
Di passeggiate lezioni da studiare
e consolatore di capitomboli
con gomiti e ginocchia sbucciate.
Ha vaghi ricordi di discorsi
di guerra, figli perduti
e di una compagna mai dimenticata.
Sta crescendo ora e ha capito
che in questa vita nessuna cosa è “ infinita.”
Nasce dentro un sentimento nuovo
s’avvicina e abbracciandolo gli dice
- Nonno, raccontami la tua vita.-