selenevalentina

giovedì 26 aprile 2012

VECCHIA STRADA




La casa di sassi era più su
oltre la curva. Attorno
foraggeri campi e spighe dorate
quotidiana sicurezza.
All'età scolare più volte al giorno
era percorsa la vecchia strada
che la maestra un mondo nuovo apriva.
Circondata da profumi d'erba fresca
e fiori spuntati lungo i fossi
quando primavera tutto risvegliava.
Nell'inverno presto il padre s’afrettava
ad aprire un sentiero nella neve
perché il sapere non poteva mancare.
Chilometri e chilometri
che allora non stancavano.
Poi nella vita altre strade ha percorso
e la vecchia strada quasi dimenticata.
Ma oggi è qui a raccontare cose
che alle menti dei giovani nipoti
sembrano impregnate della dolcezza
che solo le fiabe sanno conservare.


mercoledì 25 aprile 2012

STRADA IN SALITA




Quando la vita
col suo peso ti schiaccia.
Quando l’oscurità ti circonda
e la tua strada che infinita
ti sembrava, ora, da una parete
insormontabile appare sbarrata.
Cadi giù, la testa china, pesante.
Senza forza ne volontà.
Ma non permettere mai
che le nere ombre
ti tolgano le speranze.
Leva fiducioso lo sguardo attorno
e all’improvviso la vedrai.
La tua nuova strada
sarà proprio lì, davanti a te.
Forse all’inizio sarà
un piccolo sentiero, magari
ripido, tortuoso e faticoso.
Ma La forza che te lo ha indicato
non ti lascerà solo
Ti aiuterà a percorrerlo e adagio
il sentiero si allargherà
e facile sarà il cammino
Alzati dunque ora
con coraggio, le salite si superano.

martedì 24 aprile 2012

BARDI DA MONTI




In lontananza lo scorgevo
giungendo a piedi da Brugnola
dopo aver fatto visita agli zii
bimba ancora con mia madre.
Al castello in silenzio confidavo
i pensieri delle ore passate
dei giochi, di amiche conosciute
e di una nonna seduta su una panca
a sfogliare rami portati dal bosco.
Sempre, lui amico, li accoglieva.
Cambiavano anni e pensieri
ma sempre per primo li conosceva.
So per certo che ancora li conserva.
Un castello non sa dimenticare.

lunedì 23 aprile 2012

CASA ROTTA





E' rimasto solo il grande albero
unico guardiano della casa rotta.
Era giovane quando mani amorose
nella terra scura l'hanno posto.
Ha visto bimbi giocargli attorno
e lui della famiglia si sentiva parte.
Poi un giorno li ha visti partire
ascoltando parlare di luoghi lontani
di una speranza di fortuna
Le radici non sono piedi...
Vano il tentativo di poterli seguire.
Ha gridato al cielo il suo dolore
e le nuvole lacrime gli hanno donato.
Ha guardato cadere sassi e tegole dal tetto.
Allora nelle stanze col pensiero è entrato.
I ricordi ha raccolti e li ha fatti suoi
avvolgendoseli attorno cerchio dopo cerchio
perché il vento non li disperdesse.
E tu viandante ferma il tuo andare.
Avvicinati a lui e donagli un abbraccio.
Appoggia l'orecchio al tronco rugoso.
Lentamente i ricordi sgranerà
perché ad altri tu li possa raccontare.

venerdì 20 aprile 2012

VECCHIA STACCIONATA



Sono tornati qui dove bimbi insieme
scavalcavano la staccionata
per rubare ciliegie e mele asprigne.
Acquattati nell'erba
condividevano il tesoro
lasciando sbocciare un amore
fra formiche e coccinelle.
Vecchi anche loro come la staccionata
più non arrampicano alberi.
Scricchiolano le ossa
mentre ridendo s'accucciano.
Un tenero bacio d'amore
l'erba alta nasconde.

giovedì 19 aprile 2012

FRETTA

Ascolto nel silenzio del bosco
il rumore dei miei passi.
Lenti quasi riflessivi.
Oggi non ho fretta di giungere alla cima.
Oggi voglio godere le piccole cose
che mai ho osservato.
Mi siedo su sassi modellati, squadrati
da mani antiche trasmettenti
memorie di popoli perduti.
Ascolto i richiami diversi
di passeri nascosti fra i rami
per carpire il loro linguaggio.
Invidio un poco il volo del falco
che dall'alto osserva ogni cosa.
Mi disseto alla fontanella narrante
d'assetati camminatori.
Rispondo al saluto di affrettati passi
Che alla gentilezza la montagna invita.
Mi fermo nell'assolata radura
a mangiare una rossa mela.
Interro i neri semi sperando
un giorno passando ancora
di scorgere un piccolo albero
spuntato perché oggi
non avevo fretta.

mercoledì 18 aprile 2012

CONCHIGLIA D’ IRLANDA



Voglio rilassarmi davanti al camino
in questo giorno di fine Novembre
e mi allungo sulla comoda poltrona
col gatto accoccolato in grembo.
Danzano ondeggiando le fiamme
dietro alari a forma di cetra.
Davanti alla finestra un ramo di pino
ondeggia sospinto dal vento
come lenta risacca sugli scogli.
Leggeri fiocchi di neve
s’infrangono contro i vetri
come bianca spuma di mare
Mi ritrovo in terra d’ Irlanda
ad accarezzare morbidi agnelli.
Mi ritrovo a respirare nella risacca
su scogli che scendono nell’ Atlantico.
Poi cammino su spiaggia coperta
da piccole, rosa conchiglie.
Crepitio di ciocchi nel camino
miagolio sommesso ed io apro gli occhi
volgendo attorno lo sguardo.
Ondeggia ancora il ramo di pino
e la neve si è fermata sul davanzale.
Mi alzo per andare a toccarla
ma qualche cosa punge il mio pugno chiuso.
Apro in fretta e guardo stupita
una piccola, rosa conchiglia d’Irlanda.

lunedì 16 aprile 2012

ANIMA NUDA



Ho messo a nudo la mia anima
all'alba di un nuovo giorno.
L'ho spogliata dei pensieri
Da ansie paure preoccupazioni
Sofferenze antiche e presenti
che le tarpavano le ali.
Ora dilavata e leggera
verso una nuova vita vola.
Ora posso rivestirla
di luce e serenità.

venerdì 13 aprile 2012

CUSTODE DEL PASSATO



Da quanti anni non tornava in quella casa
ormai fatiscente, corrosa e screpolata
neppure aveva memoria.
Era lì davanti all’uscio scolorito
segnato da solchi profondi
come il viso di un vecchio centenario.
All’interno premevano a braccia aperte
ricordi di giochi fantasiosi.
Entrò cercando di abituarsi alla penombra.
Guardò attorno e all’improvviso la scorse
seduta su una sedia che piangeva paglia
discinta, scarmigliata e sola.
Cercò con lo sguardo il suo sguardo
e si perse in quell’azzurro ancora profondo.
La strinse sul cuore in un tenero abbraccio
era solo una piccola bambola che lei
in un trasloco lontano aveva lasciato
forse spinta da anelata maturità.
Ma ora capiva l’amore che si sprigionava
da quella preziosa custode
di un tempo passato.

giovedì 12 aprile 2012

MI ARRENDO



Ma perché proprio ora qualcuno
sta bussando alla porta.
Proprio ora che il cuore
ho colmo di tristezza.
Non voglio parlare vedere persone.
Anche il cielo prima piangeva
forse per amichevole condivisione.
Va bene! Ho capito mi alzo
sarò ferma e decisa.
Socchiudo appena e un raggio di sole
si precipita dentro mi abbaglia
invade la stanza si posa su tutto.
Lo scaccio lo prego lo imploro
ma lui resta fermo e mi aspetta.
Ha vinto richiudo la porta
… mi arrendo.

PETALI


Da tutti questi fiori
Quanti petali cadranno?

Cadono bianchi petali
dall'albero in fiore.
La tiepida brezza
li fa volteggiare
come leggiadre farfalle
che nell’aria si rincorrono.
Altri da mani speranzose
Di un “ti amo” finale
Dal cuore dorato vengono separati.
poi sull'erba attorno
leggeri si posano
creando arabeschi
come fine tappeto orientale.

OMBRA MISTERIOSA



Ha lasciato lo scorrere dell'acqua
il frinire di cical e e l'estiva calura.
Ora l'ombra misteriosa
nel tepore aprilesco
su friabili crinali s'inerpica
alla ricerca di che cosa?
Di selvatiche orchidee
che tra sasso e sasso suggono vita?
Per carpire al vento nuove parole?
O forse parole antiche
fra loro rimescolate
a formare nuove frasi?
Forse per lasciare sogni qui
che le stelle più vicine
possono realizzare?
Tace l'ombra misteriosa
Avanza e e non si cura
di rispondere a domande.
Prosegue il cammino
certo pago di ciò che trova.

venerdì 6 aprile 2012

FIORI BALOSSI



Di tanti fiori degli amici Balossi
ne voglio fare un grande mazzo.
Ma sono troppi e multicolori
come farò a prenderli tutti?
Ardua è la scelta sono perplessa
mi perdo in mezzo a questi profumi.
Sono una tenera vellutata violetta
non starei bene accanto a una primula?
Sono una rosa che porta amore
non puoi lasciarmi dentro una foto.
Io sono giallo come un piccolo sole.
darei luce a tutto l'insieme.
Va bene ho preso la decisione
non voglio intorno fiori scontenti.
Da ogni foto ne prendo uno
e li sistemo come mi viene
Ho giusto un vaso azzurro e capiente
e poco importa se non è di cristallo
si sa che i fiori son sempre belli
portano istanti di gioia nei cuori.
E perché il sole non li faccia appassire
li metto all'ombra di un acero rosso.

L‘AQUILA -a Gio-



E giunta la luna anche stasera
da Sirio fedele accompagnata.
Accarezza la collina cosparsa
da case con finestre illuminate.
S'intrecciano vite in quelle stanze
che il tremore della terra ha conosciuto.
E lei che con loro ha condiviso
quegli attimi di sconvolgimento
dalla finestra guarda il cielo
mentre un fremito l'animo invade.
Ed è allora che inconsciamente
si ritrova sottovoce a pregare
perché presto possa la luna
illuminare
una città ricostruita.

lunedì 2 aprile 2012

BUIO


Tu che il buio hai per compagno.
Amico e nemico ma perenne compagno.
I rumori e le voci sono la tua luce
Soffusa o accentuata la percepisci
il giorno e la notte scandisci con loro.
Ma la luce che più calore ti dona
è il respiro di lei accucciata al tuo fianco.
Non parla ma abbaia, si ferma all’incrocio
Ti guida sicura in mezzo alla gente.
E il buio con lei è meno nemico.

PREGHIERA



Ho fermato il mio andare

dopo ore di sentieri
sul sagrato un po' consunto
di una chiesa di montagna.
Socchiuso il portone
invito ad entrare
prima che lento il tramonto
spenga il giorno.
Poche panche di legno scuro
e una vecchietta davanti all'altare
che sgrana rosario a mezza voce.
Si volta sorride, mi siedo vicino.
Si alza la voce fa eco nel vuoto.
Parole conosciute fluiscono insieme.
Finiscono i grani, il ritorno mi attende.
Un segno di croce un tocco di mani.
Estranee di nomi ma unite in preghiera
mi sento leggera ho un ricordo nel cuore.

VOGLIA D'AMORE


Oggi è la tristezza
a farmi compagnia.
Ho voglia d'amore
ne ho colma la mente.
Ma un nemico lo impedisce
la mia sedia a rotelle.
Posso uscire da solo
la tecnologia aiuta
anche se spesso la città
mi pone barriere.
In mezzo alla gente
cerco occhi di donne...
Sguardi di compassione
e a volte disagio.
Mi fermo in un giardino
con un libro per amico.
Un bambino s'avvicina
la madre lo richiama.
Non mi avrebbe disturbato
mi ha solo sorriso.
Sulla panchina di fronte
due giovani si baciano.
Oggi non è cosa...
stacco il freno e torno a casa.