selenevalentina

venerdì 28 settembre 2012

FAGGIO SECOLARE





Nel tardo pomeriggio
di un autunno lontano
sulla vetta del Barigazzo
...
solitario era salito
per ammirare il panorama
che ai suoi piedi s'apriva.
Lassù una stele di pietra
e una croce di ferro
che indifferente lo lasciava.
Il rosseggiare del tramonto
creste e crinale incendiava
e dello scorrere del tempo
neppure s'accorgeva.
Un brivido di freddo
lo convinse al ritorno.
Si mosse verso il basso
verso i faggi secolari.
Nel frattempo da umida nebbia
erano stati abbracciati.
Inciampò, cadde, chiamò
ma nessuno gli rispose
e la via da seguire
più non riconosceva.
Scivolando o su foglie cadute
contro un faggio si fermò.
Di continuare non se la sentiva
e il buio era ormai totale.
Appoggiò il capo alla dura scorza
mentre la mente vagava intorno.
Pensò alla vetta, alla croce di ferro
che per lui non aveva valore.
Schiuse le labbra in una preghiera
che da bambino aveva imparato.
Fra radici nodose contro il tronco
riuscì a spegnere la grande paura.
Un'alba chiara cancellò il sonno
e abbracciato il tronco ancora pregò.
Da allora chi passa dal faggio secolare
il viso del Cristo può intravvedere.

martedì 25 settembre 2012

TRAMONTO



Scorrono...
nel susseguirsi di sfumature
nell'indefinita linea del tramonto
i titoli di coda
di un giorno già vissuto.
Non so
se di gioia o di dolore
se di pace o di guerra.
Non so
se di addii o incontri.
Troppo lontano lo schermo
non riesco a leggere
i nomi dei protagonisti.
Ma quando s'abbuia il video
già nuove idee di speranza
fremono nella mente.
Mentre lentamente le ciglia
nell'incontro s'abbracciano.

lunedì 24 settembre 2012

SAPORI D’AUTUNNO

Entra ancora luce
dalla finestra aperta.
Tiepida luce d'autunno
che nella stanza indugia
e posa una carezza
su quel caro capo
che tieni dentro al cuore.
Le mani ancora svelte
non conoscono riposo
e i frutti di stagione
sono davanti a lei
Ti fermi ad osservare
la dolcezza dell'insieme.
Respiri profumo di casa.
Respiri profumo di mamma.
Respiri profumo d'autunno
che invita a meditare
sullo scorrere della vita.
Su colori che cambiano
nei prati, dentro ai boschi
sui visi di persone
che tanto hanno da dare
Dolce stagione questa
da vivere pienamente.
Fissi tutto in un click
prima che lei si volti
e ti inviti sorridendo
a sederti al suo fianco.



venerdì 21 settembre 2012

Il TEMPO




Vorrei fermare il tempo
su uno sguardo d’amore.
Vorrei fermare il tempo
sul sorriso di un bimbo.
vorrei fermare il tempo
sulla felicità
che dura un attimo.
E poi, che cosa avrei?
Un sorriso, uno sguardo,
una fugace felicità.
E a che cosa rinuncerei?
forse a molti dolori
ma forse anche ad altri
e magari molti sorrisi,
sguardi, felicità.
e allora che il tempo passi
ne passi tanto e tanto ancora.
Che gioie e dolori
si fissino nella mente.
Perché solo così….
è vivere la vita.

A LIGNA - LA LEGNA



A LIGNA

J'anavena a fa a ligna in te Sen
a me mamma e u me papà
cusèi qualche sodu i pudivena risparmià
che sultantu i tochi grossi gh'era da crompà.
L'era ina vacansa per non picenne.
Gh'era l'ombra, u su, l'acqua e a sabbia
e arenta a Furnasèn gh'era ina capelenna
per purtà i fiuri denansi alla Madunenna.
U mangià u se purtava da cà
turta de risu, de patate o ina bonna frità
e culle belle micche de pan de Furòn
con insimma oriu, tumata e sa
denansi a ioci anca mo i veido vurà.
Adessa di ani anca troppu n'è pasà
ma i ricordi in tu co i gh'en restà
perchè el cose belle i ne se pona miga scurdà.

LA LEGNA

Andavano a fare la legna in Ceno
la mia mamma e il mio papà
così qualche soldo si poteva risparmiare
che solo i pezzi grossi c'erano da comperare.
Era una vacanza per noi piccoline
c'era l'ombra, il sole, l'acqua, la sabbia
e vicino a Furnasèn c'era una cappellina
per portare i fiori davanti alla Madonnina.
Il mangiare lo si portava da casa
torta di riso, di patate o una buona frittata
e quelle belle micche di pane di Furon
con in cima olio, pomodoro e sale
davanti agli occhi me le vedo ancora volare.
Adesso degli anni anche troppi ne sono passati
ma i ricordi nel cuore sono rimasti
perché le cose belle non si possono dimenticare.

mercoledì 19 settembre 2012

MORTE DI UN ALBERO



Per anni e anni ed anni ancora
aveva riposato sotto candida coltre.
Per anni si era risvegliato
al pizzicore di nuova linfa vitale.
Era stato generoso e sicuro anfitrione
per i piccoli ospiti indifesi.
Per anni il vento l'aveva salutato
nel suo incessante peregrinare.
E di quanti avevano trovato ristoro
alla sua altruistica fresca ombra
neppure aveva memoria.
Ma oggi lo stavano uccidendo.
Urlava verso il cielo il suo dolore
ma nessuno poteva aiutarlo.
Troppo forte era lo stridore
della lama della insensibile mortale motosega.
Solo gli amici del bosco capivano
ma nulla potevano se non addolorarsi.
Un ultimo acuto stridore, una spinta, un tonfo sordo
e cupo.... E FU IL SILENZIO.

martedì 18 settembre 2012

I HAVE A DREAM


"I have a dream..."
E chi non ne ha.
Ma il tuo s'è spezzato
contro l'inatteso muro
che certo non era
di morbida gommapiuma.
E ora vorresti stare
dove sorge l'alba.
Seduta all'ombra di un melo
con un libro in mano.
Mangiare pane e olio
e darne alle formiche
perché possano farne
scorta per l'inverno.
Respirare silenzio
Scaldarti al sole che nasce
sdraiata nell’erba
e sussurrare nell'aria
"I have a dream"
Lascia che mi rimanga questo.

giovedì 13 settembre 2012

PREGHIERA (Pione)

Ho fermato il mio andare
dopo ore di sentieri
sul sagrato un po' consunto
di una chiesa di montagna.
Socchiuso il portone
invito ad entrare
prima che lento il tramonto
spenga il giorno.
Poche panche di legno scuro
e una donna davanti all'altare
che sgrana rosario a mezza voce.
Si volta sorride, mi siedo vicino.
Si alza la voce fa eco nel vuoto.
Parole conosciute fluiscono insieme.
Finiscono i grani, il ritorno mi attende.
Un segno di croce un tocco di mani.
Estranee di nomi ma unite in preghiera
mi sento leggera ho un ricordo nel cuore.