selenevalentina

mercoledì 31 agosto 2016






C’era il sole quel giorno. Aveva deciso, di cancellare dalla lavagna del passato, le sofferenze, i torti subiti, le umiliazioni… Aprì la finestra… Il sole, la innondò, scaldandola nel profondo. Una positività sconosciuta, le rischiarò la mente. Il sole… Ora sarebbe stato il suo futuro. Anche nei giorni di pioggia perché lei, lo sentiva dentro … Il sole, ancora l’abbracciò, ridendo  felice.

lunedì 29 agosto 2016






E’ tornato nella vecchia casa, in mezzo ai monti. Fatiscente. Muri scrostati. Ancora sulle pareti macchie di muffa, che sua madre inutilmente, combatteva con candeggina. Scioglieva le briglie della fantasia , da bimbo, su quelle macchie. Onde di mare diventavano, che mai aveva visto. Treno su rotaie, sul quale mai era salito. Un cavallo veloce, per fuggire lontano dalla povertà. Non più odore di candeggina nell’aria. Un’altro odore , nella mente percepisce. L’odore buono di sua madre, che più, non può abbracciare.

domenica 28 agosto 2016





RIFLESSIONI SULLA LEGNA

Mi sono seduta ad ascoltare, quello che una catasta di legna, ha da raccontare. Erano  alberi, che con radici, stringevano terra. Che alzavano chioma al cielo. che ospitavano nidi di passeri e scoiattoli. Che dormivano il sonno giusto dell’inverno, per  pulsare di linfa in primavera. Per bere pioggia ed essere scossi dal vento. Per vivere la loro vita.  Ma ogni cosa, ha il suo ciclo vitale. Un principio e una fine. Ma ancora qualcuno sarà loro grato, per il calore che sapranno dare. Avranno anziani, davanti ad un caminetto a narrare fiabe a  bimbi, incantati dalle fiamme, che si alzano, si abbassano, in una danza sempre nuova, diversa. Avranno pentole da fare bollire, per spandere profumi invitanti e radunare famiglie, intorno a un tavolo. Avranno riflessi, che si specchieranno , negli addobbi, di un albero di Natale.... Vi pare poco, tutto questo? 

martedì 23 agosto 2016




Foto di Flavio Nespi

Era una notte buia e tempestosa... No, era una notte buia ma, non tempestosa, anzi... "Vado al bar con gli amici". E sigaretta fra le labbra, il giovane chiudeva l'uscio. "Vado ad aiutare Maria, A farsi la messa in piega". e usciva la ragazza, senza rispondere al "Torna presto". Su, al lago nei pressi del paese., I ranocchi cantavano serenate alle loro principesse. La strada era in salita ma, le gambe, erano forti, giovani e scattanti. "Per fortuna, nessuno mi ha vista" E le parole erano troncate, da un bacio goloso e desiderato. Quanto respingersi, rincorrersi e riprendersi ma... oltre no... E ancora baci e carezze e poi il tornare. Giù di corsa, dalla notte buia protetti. Solo i ranocchi, silenziosi testimoni, continuavano, la loro serenata.

domenica 21 agosto 2016




LA MUSICISTA
Dicono, che per entrare nell’animo di una donna, bisogna trovare la chiave giusta. Sapete qual’è la chiave giusta per me? E’ la chiave di violino. Ecco, la musica è da sempre, una ragione di vita. Sono nata non vedente. Per me, non sono mai esistiti colori e sfumature. Per me, sono sempre esistiti solo, suoni e rumori. Dice mia madre, che amavo la musica fin dalla culla. Dice, che capiva le mie preferenze, da come muovevo le manine o da come sorridevo. Ho frequentato il Conservatorio e ho imparato a suonare, pianoforte e violino. Alla musica ho donato la mia vita. Lei mi ha contraccambiata, con gioie, emozioni e soddisfazioni. Quando mi esibisco in un teatro, seguo le note. Le accompagno dentro ogni persona accarezzandole dolcemente come un’amante. Percepisco i loro stati d’animo, i fremiti dei loro corpi ai trilli del mio violino, il rilassarsi languido, nella musica di Chopin. Quando l’emozione riempie il mio cuore, lacrime scendono sulle mie guance e so, che succede anche a molti di loro. Me lo dicono quando alla fine del concerto, vengono a salutarmi. Non vedrò mai i loro volti ma,ho imparato a farmi bastare le parole. Non so, quale sia la chiave per accedere all’animo delle altre donne. Io vi o fatto dono della mia.