selenevalentina

domenica 25 settembre 2016





Disegno di flavio Nespi                 

Era nato lì, un giorno di primavera.
Piccolo il borgo. Case aggrappate strette  a condividere vite. Un ponticello perché l’immaginazione, s’inoltrasse, in un altrove sconosciuto, che aspettava di essere vissuto.
Quante volte aveva superato in sogno quel ponte, che gli sembrava troppo piccolo. Un giorno poi, se ne era andato. Aveva conosciuto mari, oceani e terre lontane. Aveva conosciuto felicità e tristezza. Conosciuto popoli e lingue diverse. Aveva imparato e insegnato cose, condividendo esperienze. Aveva attraversato decine di ponti, antichi o con tecnologie moderne.
Al ponticello, raramente pensava e di tornare al piccolo borgo, neppure l’idea lo sfiorava.
Un giorno, una strana sensazione, nel corpo e nella mente. Sentiva come se una corda lo tirasse, verso un luogo stabilito.
Erano le radici, che si erano stancate del lungo oblio e si facevano sentire con prepotenza.
Tornò allora ad attraversare quel ponticello, provando un grande piacere.
Tornò, con il vento che sferzava le vecchie case.
Tornò con la pioggia scrosciante, che le dilavava e sembrava volesse, farle scivolare giù.
Tornò con terra d’arsura, che seccava erba e malva, che più nessuna mano antica coglieva.
Tornò, perché ogni volta che poggiava piede sul ponticello, sentiva una voce, che nell’animo gli sussurrava.... Ben tornato a casa…...

martedì 13 settembre 2016




Disegno di Flavio Nespi
RIFLESSIONI DI UN ALBERO        

Ciao, eccomi qui. Sono l’albero che appartiene, al tuo panorama preferito. Da quanto tempo siamo amici, non ricordo e neppure mi interessa saperlo. Credo che l’amicizia, non abbia bisogno di numeri, per nascere e continuare. Importante è sapere ascoltare in silenzio e comprendere anche i tuoi silenzi, senza disperdere parole nel vento. E’ vero, ci sono state tempeste tremende, che mi hanno scosso con violenza. Qualche ramo, troppo anziano, non ha retto e si è spezzato, ma questo si sa, è parte della vita. Sai, credo che il tronco per un albero, sia come l’amore per una famiglia. Se è forte, con radici profonde e salde, aiuta i suoi rami ad affrontare le bufere, che appaiono all’improvviso. Li fa sentire uniti, compatti nel guardare verso quell’orizzonte, che ancora devono andare a scoprire. Adagio, sa cancellare paure. Sa infondere linfa di ottimismo, racchiuso in uno sguardo, in una carezza, in un “Io ci sono”. Allora, caro amico, io resto qui per accoglierti, ogni volta che avrai bisogno di un ombra rilassante e nuovi ricordi da racchiudere in un cerchio di vita.

giovedì 8 settembre 2016





VIETATO… Quanto fascino, da Eva in poi, racchiude questa parola. Quante trasgressioni? Quante lacrime dopo? Quante meraviglie scoperte? Enigma. Vietato il Jazz… La musica no. Lasciate, che mi perda in un assolo. Lasciate. Che manchi il fiato a me, ascoltando quella nota, allungata all’infinito. La musica è vita, che pulsa dentro. Su quella no… Non scrivete…Vietato…

sabato 3 settembre 2016






Sei rimasta sola, piccola altalena. Il freddo, le porte tiene chiuse. Non grida, non giochi, non corse di bimbi sorridenti. Sonnecchi e risenti la voce, di quel bimbetto bruno. "Più su, più su mamma, voglio toccare il cielo". "Sogna bimbo sogna, che mamma ti protegge. Tieni stretti i tuoi sogni. Non lasciare, che la vita, se li porti via". Verrà primavera, a riaprire porte. Torneranno bimbi, giocando felici. E quel "Più su mamma" musica ancora sarà, nel tuo piccolo cuore, amica altalena.

giovedì 1 settembre 2016





Disegno di Flavio Nespi
SETTEMBRE

Nella dolcezza di un settembre antico
donava un cesto d'uva, il contadino
acini gonfi, bianchi e rossi, assaporati ad occhi chiusi
mentre il sole, accorciava il suo cammino.
Guardava sui fili, il radunarsi in gruppi, delle rondini
stupita per non capire, chi desse il via alla partenza.
Con lo sguardo prima e col pensiero poi
seguiva lo stormo verso, lo sconosciuto sud.
Già rinfrescava l'aria e durante la cena
si ascoltava alla radio, una commedia a puntate.
Poi, un'ultima corsa fuori a salutare i monti
prima di addormentarsi, per sognare di volare.