selenevalentina
mercoledì 22 febbraio 2017
FEBBRAIO
Coriandoli colorati, fra i lunghi capelli.
Una stella filante nell’aria, si posa
li abbraccia li unisce, li lega.
S’incontra lo sguardo, si ferma, si fissa.
Il pensiero su, un forse, un chissà.
La folla si muove, li preme, li sposta
rompendo quel leggero incanto di stella.
Piroetta su valzer viennese.
Si volta a cercare, lo sguardo d’azzurro.
Scomparso con il forse, il chissà.
Mascherine, che ridono, danzano allegre.
Restano solo coriandoli, fra i lunghi
capelli.
Disegno di Flavio Nespi
VIANDANTE
Vedere passare qualche viandante, era quasi la normalità, in
quel tempo. Lo vedevamo arrivare in fondo alla strada. Tabarro sdrucito e passo
lento. Non chiedeva mai, di entrare in casa. Consapevole , dei saltellanti
ospiti, che coabitavano nei suoi vestiti.
Si sedeva fuori, chiedendo, la carità di un pezzo di pane. Sorrideva di
fronte alla grossa scodella, con zuppa di pane e latte, che mia madre porgeva,
svuotandola in pochi minuti e sorseggiava il bicchiere di vino. Raccontava il
suo migrare…. Le storie erano quasi sempre somiglianti…. Noi bambine, a debita
distanza, ascoltavamo abbeverandoci avidamente di parole. Ascoltavamo nomi di
paesi e città mai uditi, chiedendoci, se anche noi, un giorno, saremmo potute
andare oltre i monti, che circondavano la valle. Chissà, quali meraviglie si
trovavano,al di fuori, dei pochi chilometri, che racchiudevano il nostro
orizzonte. Parlavano di ferite di guerra, di miseria e di figli, migrati
lontano, in cerca di lavoro. Ognuno aveva una meta da raggiungere. Il nome, che
sentivamo maggiormente, era Genova. Parlavano del mare e di grandi navi, in
partenza per l’America. Questo nome, non
ci era sconosciuto. Sapevamo di molti compaesani, che vi erano andati a vivere
e mandavano a casa, qualche dollaro, ai genitori. Accettava benedicendo, il
sacchetto, dato da mia madre, con un pezzo di pane e, un po’ di formaggio e un
paio di uova sode. Guardava verso noi bambine, chiedendoci i nostri nomi.
Alcuni dicevano, di avere nipoti e che presto, con l’aiuto di Dio, li avrebbero
raggiunti. Seguivamo, il passo lento che si allontanava, fino a quando spariva
oltre la curva. Il pensiero però, lo seguiva
in quel misterioso andare e i nostri sogni, si riempivano, di grandi
palazzi, di navi bianche e di mare, con onde alte e pericolose. Nessuno di
loro, era mai passato una seconda volta. Restava solo il ricordo.
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