selenevalentina

mercoledì 22 marzo 2017




Disegno di Flavio Nespi       
CREPUSCOLO

Crepuscolo....
Quando i vetri, diventano schermo
o appoggiato all’uscio di casa
lasci che l’inconscio pensiero torni
ai passi , percorsi nel giorno.
Leggeri guidati da ali di Mercurio
messaggero che segue quel filo di seta 
che lucente porta, alla serenità.
O pesante, come pietre nel cuore
 che temi di non sgretolare.
Questa è la vita che costante proietta
disegni già progettati
e che non sempre riusciamo a cambiare.
La notte, già muta i colori
Che il rosso al blu cede il posto.
E il Grande Regista, fa nuove riprese.
sospiri e ritorni al presente
ma prima si alza lo sguardo a vedere
se la piccola luce, giàin alto, si è accesa.

sabato 11 marzo 2017




   
    A MESTRA

S’ereno femmene e masci mesturà
ma in classe,ina musca, ne se sentiva miga vurà.
Se scutava con grande attension
e el man “in seconda” l’era a pusision.  
A mestra, l’era a Bianca Morisi
abbastansa severa e miga troppi surisi.
A tutti a scrive, a lese e a contà
con grande pasiensa, l’à insignà.
 Favenu i ponten, el righe dritte, ublique e cucì
e a disiva, che j erena i suldà che j anavena a durmì
In simma ala cattedra, gh era ina scatula, ben sigilà
e a vardaghe drentu, gnisson s’era mai asardà.
A disiva che gh era ina cua e du uricce longhe e chi fava rabì
con culla roba, in giru per tutta a scora u s’arisse finì.
In messu a cui banchi, del belle amicisie j en nasì
e doppu tanti anni ne jen miga finì.
Adessu che ai veci ricordi me piasa turnà
ve giuru che ina curiusità a me restà
a storia da scatula, a sarà sta veira o inventà?

mercoledì 8 marzo 2017





SALVATI DONNA
   
 Scruta la luna, attraverso vetri chiusi
attirata da un singhiozzo, soffocato in gola.
Accarezza la guancia, che si fa rossa.
Sfiora l’occhio che ancora si fa nero.
Vorrebbe fermarsi, dare il coraggio
di fare uscire dignità e rispetto
dall’a rattrapita anima, che la fa piegare.
Ma lo stabilito cammino, deroghe non concede
e triste s’avvia, come donna ferita
da un amore che più non riconosce.
Scruta il sole dalla finestra aperta.
Un mazzo di rose, la donna tiene in mano
e legge le parole che come sempre, chiedono perdono.
Stringe con forza i gambi
 e le spine feriscono la carne
da altri già ossessivamente ferita.
Guarda il sangue cadere sul biglietto
con parole scritte da un amore sbagliato.
Riesce ora a guardarsi, al di fuori dell’incubo
e dentro trova il coraggio per salvarsi.
Afferra la borsa. chiude finestra e porta
e esce nel sole, in cerca di aiuto.














Sfiora l’occhio che ancora si fa nero.
Vorrebbe fermarsi, dare il coraggio
di fare uscire dignità e rispetto
dall’a rattrapita anima, che la fa piegare.
Ma lo stabilito cammino, deroghe non concede
e triste s’avvia, come donna ferita
da un amore che più non riconosce.
Scruta il sole dalla finestra aperta.
Un mazzo di rose, la donna tiene in mano
e legge le parole che chiedono perdono.
Stringe forte i gamb
 e le spine feriscono la carne












Sfiora l’occhio che ancora si fa nero.
Vorrebbe fermarsi, dare il coraggio
di fare uscire dignità e rispetto
dall’a rattrapita anima, che la fa piegare.
Ma lo stabilito cammino, deroghe non concede
e triste s’avvia, come donna ferita
da un amore che più non riconosce.
Scruta il sole dalla finestra aperta.
Un mazzo di rose, la donna tiene in mano
e legge le parole che chiedono perdono.
Stringe forte i gamb
 e le spine feriscono la carne



sabato 4 marzo 2017





Foto di Flavio Nespi
MARZO

 Nell’aria profumo, di vita che torna.
La terra risveglia i suoi semi.
C’è, un Santo, che i nidi riaggiusta
per accogliere nuovi beccucci.
Ci sono braccia, che gioventù tornisce
che il sole curioso denuda
e aspettano, una lieve carezza d’amore.
Ci sono braccia che tornano al lavoro
già all’alba, dai campi chiamati.
E’ un mese un po’ pazzo, di pioggia e di sole
come gioco scherzoso, di bimmo brioso
che un guizzo di gioia, porta nei cuori.