selenevalentina

lunedì 19 marzo 2018



RICORDI DU PAPA’

Vuresse savèi perché staseira u me pensieru
u vo anà per so contu
U vo turnà quande da picenna, stava in simma ai monti.
Quande a neive anca mo a me piazèiva
anca se ghe n’era tanta e alla notte a zirava.
Quande con me surèlla, se fava di pupassi
con u naso j occi e ina spasura in mezzu ai brassi.
Alla seira a me scadava a menestra
ma j occi j erena fissi fora dalla fenestra
per vardà se continuava a nevà
forsi duman da scora se stava a cà.
Doppu u contrullava i compiti u me papà.
I tema, i prublema in donde gh’era sempre
quarcosa da divide a metà.
E doppu finalmente, rivava el fole, con principe e principessa
che a se desedava sempre con in bazen e ina caressa.
Con i fuletti biricchen e Biancaneve con i nanen.
Allura dì che u vaga stasèirau me pensieru
che u turrna in simma ai monti. Cu turna dai tema
dai prublema e dai conti da divide a metà.
Basta che possa pensà anca mo, au me papà.




giovedì 15 marzo 2018






GOCCE DI RICORDI
“ a mia suocera “

Inun tempo conosciuto da racconti
Traccio profili di passato lontano.
Quando Maria, mani agili e piccole
Con trame e orditi, preparava la tela
sotto lo sguardo attento di sua madre.
Quanti rocchetti ha visto finire
e diventare tovaglie e lenzuola
per uncorredo da lavanda profumato.
Ed è stata lunga anche la trama
della vita, giorno per giorno vissuta.
A volte il filo s’ingarbugliava
e a lei, se stanca, sembrava
di doversi un poco fermare
ma il capo sfuggito ritrovava
per poter continuare il cammino.
Nella sua tela, ha messo i ricordi, i figli
la guerra, le perdite, le speranze
L’amore di gioventù che per ubbidienza
a dovuto serbare solo nel cuore.
Un pensiero al Signore, un orazione
e una candela alla statua amata.
Mia suocera, voglia di cantare
e pentola sempre pronta sul fuoco.
Un piatto di minestra per tutti
e intorno seduti ad ascoltare
le pieghe, a volte sconosciute, della sua tela.





8 MARZO

Oggi come donna, vorrei portare virtualmente un fiore, sulla tomba di tutte le donne uccise da chi diceva di amarle. Vorrei sedermi accanto a quella madre, che dovrà apprendere che le figlie, sono state uccise dal padre. Vorrei abbracciarla stretta, pregando che possa trovare la forza di vivere ancora…. Se vita la si potrà chiamare. Vorrei fare capire agli uomini, la differenza fra amare e possedere. Vorrei capissero, che un amore può finire e magari chiedersi il perché. Non so se esiste la giornata mondiale del RISPETTO. Nel caso non ci fosse, mi piacerebbe, fosse istituita. Vorrei che in tutti si inculcasse quella parola e non solo per un giorno. Vorrei che i vecchi, non fossero più bruciati su una panchina, per combattere la noia. Vorrei che i disabili, non fossero derisi da branchi di ragazzini. Vorrei che le donne potessero lavorare e cercare lavoro, senza dover sottostare a molestie.
Forse vorrei troppe cose…. Non so…. Lascio giudicare a chi mi legge
Un abbraccio donne…