selenevalentina

giovedì 27 dicembre 2018


 

DICEMBRE

 

Rintocchi cerco nella mente.

S’allargano nella valle a raggiungere

Anche lultima casa nel bosco.

Rubrica quotidiana di feste, gioie e dolori.

Rintocchi cerco nella mente

Di un ultimo Natale di neve.

Silenzio nella penombra della chiesa

E un bacio leggero sulla manina del Bimbo.

Mi ha sorriso, ne sono sicura

Augurio per il mio prossimo altrove.

Non facevo progetti o forse sì, inconsciamente

 Per timore di vederli sfumare.

Ho lasciato là, la mia fanciullezza

Nascosta fra mura del grande maniero

Che nessuno, possa turbarla.

Ascolto rintocchi, in questo Natale

 E quel dolce sorriso del Bimbo

Ancora il cuore riscalda.

giovedì 6 dicembre 2018


Foto di Flavio Nespi   

 

PERLE

 

Su filo di seta di pensiero

metto in fila ricordi di te

come fossero perle di fiume.

Semini gigli ora su prato

dove il passo è sempre leggero.

Spargi semi anche sulla terra

che io possa vederli fiorire

in primavera al limitare del bosco.

Sento ancora la tua mano che stringo

per cancellare sofferenza con bacio.

Sarà lunga la collana di perle

che di ricordi ho ricolmo il cuore. 

 

martedì 4 dicembre 2018


Foto di Flavio Nespi       

 

 FREDDO

 

Bussa forte all’uscio chiuso

impaziente il vento freddo.

Freme su vetri e scuri

che il sole più non riscalda.

La casa ha mura larghe

 di pietre scolpite a mano

Tiene dentro il calore

come cuore racchiuso in petto.

Ritornano ricordi antichi.

Profumo di minestra calda

e castagne sotto alla cenere.

Di fiabe narrate lente

per lasciare un sogno ai bimbi.

Nonne che s’addormentavano

stringendo il rosario in mano.

Casa che come madre

 difende con forza i figli

ora,che sta arrivando il freddo.

 

Foto di Flavio Nespi   

 

SI FA SERA

 

Alzi lo sguardo ancora

ai mutevoli colori della sera.

Va il pensiero a riassumere

ore che il giorno ha sgranato.

sul filo incerto della vita.

Quanti sinossi hai fatto, ricordi?

Per gioie, dolori, delusioni e speranze

Hai aspettato risposte a domande

cercando un segno fra nubi erranti.

Quante volte, sperato di sentire su spalla

una mano leggera e  amata

che saliva a sfiorare i capelli?

Quanti riassunti fatti e rifatti

 che a volte sereno racconti.

e quanti ferito, ne hai cancellati? 

Quante volte guardando il tramonto

hai fermato colori su tela o clik

per sentirli un poco anche tuoi?

Alzi in alto lo sguardo ancora

come fosse muta preghiera.

S’allungano ombre... Si fa sera. 

    

 

Questa mia poesia, è stata scelta, insieme ad altre undici di vari autori, per il Calendario 2019 degli. Amici Enpa di Parma. Il ricavato della vendita, andrà a favore, dei nostri amici a quattro zampe.

 

AL VEC E AL CAN

 

J ò vist un can. Vec, megor da fèr paura

 j oc trist che i fèven compasjon

e gh'ò dmandè s'al ne gh'èva miga ed padron.

Al m'à rispost, ch'al gh'l'èeva al padron

e al gh'era anca afesionè mo un brut gioron,

al Sgnor, in paradis al l'à ciamè.

J eredi i s'en divis i sold e j'àn vendù al proprietè

mo lu al ne valeva gninta e i l'àn abandonè.

In montagna in t al bosc indovva at me salvè.

"T'em tgniris con ti? te t'podis a afesionèr

e t'zur, che s'at vol a vag anca da mi in t al bosc a sporchèr.

Gh'ò pensè un pò e doppa gh'ò dit

"Anca mi son vec, sa dai andemma e speremma

che cuand sarà al moment, al Sgnor,

al se ciamerà insemma".

 

 

IL VECCHIO E IL CANE

 

Ho visto un cane, vecchio, magro da far paura

E gli occhi tristi da fare compassione

E gli ho chiesto se non aveva il padrone.

Mi ha risposto che l’aveva il padrone

E gli era anche affezionato ma, un brutto giorno

il Signore, in paradiso lo ha chiamato.

Gli eredi si sono divisi i soldi e hanno venduto le proprietà

Ma lui, che non valeva niente, lo hanno abbandonato.

In montagna nel bosco dove mi hai salvato.

“Mi terresti con te,? Ti potresti affezionare

E ti giuro che se vuoi, vado anche nel bosco da solo a sporcare”.

Ci ho pensato un po’ e poi gli ho detto

“Sono vecchio anch’io, dai, su andiamo e speriamo

 che quando sarà il momento, il Signore

Ci chiamerà insieme”