IL PRESEPE
IN SCATOLA
Anni fa,
viveva in un piccolo paese, un falegname.
No,
tranquilli, non era Mastro Geppetto e non voglio raccontare di Pinocchio.
Questo, si
chiamava Pietro ed era un mago nell’intaglio del legno.
Era molto
conosciuto anche nei paesi intorno e non gli mancavano certo i clienti.
Aveva quello
che si dice, un dono di Dio nelle mani. Purtroppo però, nell’animo di Pietro,
mancava la Fede. Aveva rispetto per ogni creatura, ma quando si tentava di
parlare con lui, di cose più profonde, riguardanti l’anima, tergiversava o si,
allontanava.
Qualche mese
prima di un Natale, entrò nel laboratorio, un uomo, molto distinto ed elegante.
Portava in mano una cassettina di legno, circa quaranta per sessanta e poche
dita di altezza. Aveva anche il coperchio, che si poteva togliere.
Disse, che
avendo saputo della sua maestria, chiedeva, se poteva intagliarli le statuine del
presepe, compresa la Sacra Famiglia col Bambinello.
Avrebbe poi,
dovuto incollarle su un’asse sottile. In quel modo, togliendo il coperchio, si
sarebbe ammirata l’opera, ma nello stesso tempo, avrebbe potuto essere
trasportata, senza alcun problema.
Il
falegname, accettò di buon grado, anche perché, era stato pagato in anticipo e
profumatamente.
Si mise
presto al lavoro e in poco tempo, tutte le statuine, furono pronte, dipinte e
incollate su una sottile asse, che pose, all’interno della scatola.
Mancava
ancora molto al Natale, quindi, avvolse la scatola in alcuni fogli di giornale,
perché non prendesse polvere e la mise all’interno di un mobile, nel
laboratorio.
I giorni
passano, anche se si dimentica di contarli, specialmente, quando sono
impegnati, ma quel giorno, si rese conto, che era il ventiquattro di Dicembre. Tra un po’ sarebbe
arrivato quel signore elegante a ritirare il presepe. Lo prese quindi dal
mobile, tolse i fogli di giornale, pose la scatola sul bancone e l’aprì. Tutto
in ordine. Doveva solo aspettare il cliente.
Le ore
passavano,il buio, stava già percorrendo il cielo a cercare la stella guida, ma
del cliente, neppure l’ombra. Il falegname uscì e cominciò a chiedere ai
vicini, se mesi prima avessero visto l’uomo e se per caso, sapessero il nome o
il paese. Nessuno lo ricordava, ribadendo che una persona così elegante, non
sarebbe passata inosservata.
Era ormai
giunta l’ora di cena e infatti sentì la moglie che lo chiamava.
La cena fu
parca e solitaria. La donna, era stata poco bene, durante tutto il giorno e si
era già messa a letto. Dopo un po’ la seguì e si addormentò. Dormirono
profondamente entrambi e si svegliarono alle prime ore del mattino del Natale.
La donna, si sentiva molto meglio, quindi preparò la colazione e cominciò anche
a preparare per il pranzo.
Pietro, andò
nel suo laboratorio, certo che il cliente, non avrebbe tardato.
La scatola,
era sul bancone, dove l’aveva lasciata la sera precedente.
Tolse il
coperchio e indietreggiò di colpo, di
alcuni passi.
Non riusciva
a capire, cosa fosse accaduto… Le statuine,incollate perfettamente sull’asse,
non erano più, ognuna al proprio posto, ma erano tutte di fronte alla capanna e
al Bambino, che sembrava sorridere.
Chi poteva
essere stato? Laboratorio, chiuso a chiave, nessun segno di estranei entrati.
Null’altro rubato o spostato. Non capiva
proprio.
Ritornò in
cucina e in tutta fretta raccontò il
fatto alla moglie. Lei lo guardò tranquillamente dicendo, che era perfettamente
logico, che fossero intorno al Bambino, dopo tutto, erano lì,proprio per
adorare lui.
Logico! Già,
la solita logica delle donne….
Lui era
sicuro di aver fatto tutto nel migliore dei modi e non trovava spiegazione.
Restò pensieroso per tutto il giorno e anche per igiorni a seguire. Del
cliente, neppure l’ombra. Che fare?
La cosa, lo
aveva turbato molto e ogni tanto apriva il coperchio, cercando risposte, forse
anche, dentro di se. Non so se riuscì a trovarne. A volte i pensieri, ci
conducono, per vie fino allora sconosciute.
L’unica cosa
certa, è che da allora nelle feste natalizie, che seguirono, il presepe in
scatola, fece bella mostra, nella casa del falegname.
AUGURI A
TUTTI DI BUONE FESTE