selenevalentina

venerdì 24 maggio 2019


Concorso Parma poesia

1° classificata ex aequo Sez. Dialetto.Premio dedicato al grande poeta parmigiano Fausto Bertozzi.

 

 

SEX APPEAL  (Dialetto di Bardi-PR-)

 

A Marietta a va a fa a so  passeggiata

 cumme tutte el matenne

dopu a se setta per ripusà

in donde gh'è el banchenne.

Gh'è di ommi che i parlena de vunna

che a truverà prestu marì

perché a gh'à du sex Avrì.

Du sex Avrì? D'impruvvisu l'illuminasion

a ghe fa capì a situasion.

Eccu perché de marì a ne n'à miga mai truvà

Sultantu perché le l'è nasì in Frevà.

Ma so mare a ne gh'à miga propriu pensà?

Certu puveretta ma a ne sava gnanca contà.

A se tegna dentru u so magòn

ma a vo parlà con qualchedon.

In giurnu a se confida con u dutù

cumme se u fisse in confessù.

U dutù ridendu u ghe fa a tradusion

da parola che a l'à mandà in confusion.

U ghe disa che u ne gh'à miga culpa

u poveru frevà

jen el so uricce che con l'età i van curà.

E per in marì?..Eh... a po sempre sperà

 

 

SEX APPEAL

Marietta va a fare la sua passeggiata

come tutte le mattine.

Dopo si siede per riposare.

dove ci sono le panchine.

Ci sono degli uomini che parlano di una

che troverà presto marito

perché ha del sex aprile.

Del sex aprile? D’improvviso l’illuminazione

le fa capire la situazione.

Ecco perché di marito non ne ha mai trovato

soltanto perché lei è nata in febbraio.

Ma sua madre non ci ha proprio pensato?

Certo poveretta, ma non sapeva neppure contare.

Si tiene dentro il suo magone

ma vuole parlare con qualcuno.

Un giorno si confida con il dottore

come se fosse un confessore.

Il dottore ridendo le fa la traduzione

della parola che l’ha mandata in confusione.

Gli dice che non ha colpa

il povero febbraio.

Sono le sue orecchie che con l’età vanno curate.

E per un marito?….. Eh… Può sempre sperare.

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 22 maggio 2019


 

Foto di Tiziana Mercanzin

PAPAVERI

 

Era Maggio… lo ricorda bene… Anche se di calendari, ne ha sfogliati e gettati molti. La primavera già aveva rinverdito prati e dossi. I chicchi nelle spighe di grano, stavano crescendo, maturando come il corpo di una giovane donna… Come il suo corpo. Qua e là rossi papaveri, facevano sfoggio di grandi petali… Rossi, sì, come il rossetto, che quel giorno aveva messo. Colore ardente, invito a baci altrettanto ardenti. Il vento sussurrava parole alle spighe, cullandole, facendole ondeggiare adagio. Parole anche a lei sussurrate, che cullavano sogni e desideri. Era bello abbandonarsi, sull’onda di un…Ti Amo… Il destino, sembrava già scritto, nel libro della vita. Si tenta di leggerlo ma, non è facile… alcune frasi rimangono incomprensibili… Solo il domani rivelerà lo scritto… Era Maggio…. Il 22 Maggio… Lo ricorda bene… Gli amori, pòssono essere come i papaveri… Nascono, crescono e muoiono… Ma qualcuno con radici profonde, Sfidando le stagioni, continua a fiorire.


 

Foto di Tiziana Mercanzin

PAPAVERI

 

Era Maggio… lo ricorda bene… Anche se di calendari, ne ha sfogliati e gettati molti. La primavera già aveva rinverdito prati e dossi. I chicchi nelle spighe di grano, stavano crescendo, maturando come il corpo di una giovane donna… Come il suo corpo. Qua e là rossi papaveri, facevano sfoggio di grandi petali… Rossi, sì, come il rossetto, che quel giorno aveva messo. Colore ardente, invito a baci altrettanto ardenti. Il vento sussurrava parole alle spighe, cullandole, facendole ondeggiare adagio. Parole anche a lei sussurrate, che cullavano sogni e desideri. Era bello abbandonarsi, sull’onda di un…Ti Amo… Il destino, sembrava già scritto, nel libro della vita. Si tenta di leggerlo ma, non è facile… alcune frasi rimangono incomprensibili… Solo il domani rivelerà lo scritto… Era Maggio…. Il 22 Maggio… Lo ricorda bene… Gli amori, pòssono essere come i papaveri… Nascono, crescono e muoiono… Ma qualcuno con radici profonde, Sfidando le stagioni, continua a fiorire.

 

Foto di Tiziana Mercanzin

PAPAVERI

 

Era Maggio… lo ricorda bene… Anche se di calendari, ne ha sfogliati e gettati molti. La primavera già aveva rinverdito prati e dossi. I chicchi nelle spighe di grano, stavano crescendo, maturando come il corpo di una giovane donna… Come il suo corpo. Qua e là rossi papaveri, facevano sfoggio di grandi petali… Rossi, sì, come il rossetto, che quel giorno aveva messo. Colore ardente, invito a baci altrettanto ardenti. Il vento sussurrava parole alle spighe, cullandole, facendole ondeggiare adagio. Parole anche a lei sussurrate, che cullavano sogni e desideri. Era bello abbandonarsi, sull’onda di un…Ti Amo… Il destino, sembrava già scritto, nel libro della vita. Si tenta di leggerlo ma, non è facile… alcune frasi rimangono incomprensibili… Solo il domani rivelerà lo scritto… Era Maggio…. Il 22 Maggio… Lo ricorda bene… Gli amori, pòssono essere come i papaveri… Nascono, crescono e muoiono… Ma qualcuno con radici profonde, Sfidando le stagioni, continua a fiorire.

mercoledì 15 maggio 2019


 

 

CIAO PAPA’

 

A te che da diciott’anni sceso dalla carrozzina

cammini ora per facili percorsi

A te che mi hai insegnato il rispetto 

e l’onestà della parola data.

A te che hai sorriso fino all’ultimo momento

vedendo il positivo in me che ti ero accanto.

A te che amavi parole da me scritte

so che ancora le leggi e sei felice.

Sento che ogni istante sei presente

Qquasi a sentire la tua mano sulla mia spalla.

mi volto ma più non ti vedo.

Allora nel mio cuore ti cerco e lì ti trovo

sempre pronto a darmi nuova forza

in questa mia vita che facile non è.

A te papà, Buon Compleanno. Ti voglio tanto bene.

 

lunedì 13 maggio 2019


 

Foto di Flavio Nespi

 

VECCHIO CASTAGNO

 

Mi sembra di sentirlo ancora

sai mamma! Il profumo intenso

delle gaggie ìn fiore

lungo il dissestato sentiero.

Camminavamo svelte insieme

che il camminare allora

non ci era greve. Era Aprile       ?

No forse era Maggio perché la natura

già era nel pieno suo fulgore.

Riposavamo sotto al giovane  castagno

Che vecchio ora, al sole caldo

Tstende ancora rami spogli.

Mi raccontavi i ricordi tuoi antichi

di quando bimba passavi giorni

coi fratelli a pascolare mucche,

rubando latte caldo da turgide mammelle

Cuocendo mele su braci improvvisate,

cogliendo more che tingevano le labbra.

E a te che per anni hai giaciuta inconscia

In un  bianco letto con le sponde

col pensiero ritorno ai tuoi racconti

inutilmente, che al presente non ritorni.

Vorrei poterti portare però ancora

quell’ombra fresca del castagno

e il profumo intenso delle gaggìe

fiorite in questo Maggio.

Ciao Mamma.

giovedì 2 maggio 2019


 

Riflessioni di Valcenina

 

Disegno di Flavio Nespi

 

MAGGIO

 

“Se stiamo insieme, ci sarà un perché”

Dall’auricolare, ascolta note dalla radiolina.

Parole amate e già conosciute.

Chiude gli occhi, si lascia cullare

e ad altro luogo e tempo torna il pensiero

a quel silenzio che tutto circondava.

 Note diverse dalla radio dell’auto

 e fremito nel cielo che scolorava.

Il battito del cuore, che tutta la invadeva

in quel giovane amore, ancora da scoprire.

Il futuro affidato al domani sconosciuto

senza presagio di nubi a nascondere orizzonte.

Il cuore a volte, un battito perdeva

ma qualcosa sempre,apriva al nuovo giorno .

Forse era quella luna che ancora ricordava.

 La musica dentro a un sogno, lenta l’accompagna.

“Se stiamo insieme, ci sarà un perché”