selenevalentina

martedì 31 marzo 2020



Foto di Flavio Nespi

 

Tempo

 

Mi sfugge il tempo dalle mani

come sabbia che cade

da un setaccio scosso in fretta.

Poter ritornare alle sere

dove voci antiche raccontavano

nelle lunghe ore di veglia.

Ritornare col sapere di oggi

per vivere in modo diverso.

Per non avere naufragi

e ritrovarti in balia delle onde

abbandonata poi solitario relitto

che a fatica dovrai restaurare.

Dove sono le fiabe di un tempo

che non ti parlano di principi diversi

che nella vita non ti proteggeranno

nella dura realtà quotidiana.

Raccontiamoci allora odierne fiabe

dove Persone combattono sole 

Stringendo forte le mani

perché il tempo che ancora rimane 

scenda adagio senza graffiare le dita

e dia addio al nemico invisibile.

martedì 24 marzo 2020


Le foto sono di Flavio Nespi                       <



   

 

 ALBA

 

Ho vestito di poesia

un’alba immaginata

che colora di rosa

il cielo e il mio viso.

Un dolce alito di vento

sfiora i miei capelli.

Carezza di mano amata.

Profumano le rose del giardino

ma non voglio toccarle

 già molte e molte spine

pungono la mia vita.

Il primo raggio di sole

scalda le mie labbra.

Come bacio d’innamorato.

Culla il sogno la mia mente

come onda di mare

che sa donare voglia

di prendere remi e andar lontano

verso un largo calmo.

che l’orizzonte non sia per me

sempre così lontano…

Ho vestito un’alba di poesia

ma il giorno chiama e io lo vivo.

 


Foto di Flavio Nespi

 

Albero di pace

 

Statico è l'albero

ma i rami tende, allunga

verso il chiarore.

Chiarore di pace che ama.

Lentamente s'inoltra

tra meridiani e paralleli

a ricoprire il mondo.

 

mercoledì 18 marzo 2020


 

BUOI

 

Là dove nella terra affondava il vomere.

Dove lenti buoi, attraversavano campi

da una voce e una mano guidati.

Là dove l'aria di vigna profumava

e di rosso e ocra, la tavolozza si riempiva.

Dove ultimi garriti erano un arrivederci ancora.

Dove il tornare a sera a casa

era stanchezza e soddisfazione.

Dove nel cuore, era silente preghiera

di ringraziamento e aiuto chiesto.

Là dove lo sguardo, conobbe il mondo

e in fondo all'animo lo fissò.

Grato il cammino passato ripercorro

tra ricordi, sgranati lentamente.

 

sabato 14 marzo 2020



                                                                      Foto di Flavio Nespi

        

                 FIORITURA

 

Vedi prìmavera negli occhi azzurri, di un bambino

che il mondo intorno, sta scoprendo.

Avrà colori, da conoscere ed amare.

Avrà voli, da seguire con lo sguardo.

Avrà nubi, da seguire col pensiero

che oltre l'orizzonte, il vento fa sparire.

Avrà prati erbosi e fiori da raccogliere.

Avrà arcobaleni, da fermare in un disegno.

Avrà giochi, da condividere con compagni.

Avrà sempre un cane, per imparare fedeltà

E respirare nei boschi, insieme a lui.

Avrà un albero, che crescerà nel tempo

per diventare un segreto confidente.

Avrà una mano amica, che i passi fermi renderà

per evitare di cadere e farsi male.

Avrà ricordi, che la vita farà sopire

aspettando paziente di farli riaffiorare

Quando gambe stanche e un bastone avrà.

Sarà allora, lo sguardo limpido di un bambino

e un arcobaleno che si specchia nelle pupille

a fare rivivere ancora, primavera

aspettando  insieme nuova fioritura

 

venerdì 13 marzo 2020


 

 

PARMA 2020

Cercata, desiderata, sperata, voluta e avuta… Gioia, progetti, speranze, aspettative… E ora arriva, LUI… Un nemico che non spara,non parla, invisibile. Non lo puoi guardare negli occhi. Non puoi gridargli in faccia, tutto il tuo disprezzo. Lui sa colpire alle spalle e sconfiggerti. Ma Parma è forte e saprà tenergli testa, ascoltando le regole, che hanno dato. Restiamo in casa, porte chiuse e se ne andrà sconfitto. Capirà che i parmigiani, alla sua corona, preferiscono un piatto di, caplètt e l’aria, profumerà di violette…. Forza PARMA.

 

PARMA

 

Nata in altro luogo, poco ti conoscevo.

Non avvezza a traffico e nebbia, ma subito ti ho amata.

Il sentirmi nullità, di fronte alla Pilotta.

Ilperdersi dello sguardo, negli affreschi del Duomo.

Il ritrovare mesi e stagioni, nel Battistero.

Il sognare una serata, in un palco del Regio.

Piccolo era prima il mio mercato e qui

La Ghiaia, i box, le luci e le vetrine.

quelle voci invitanti, l’allegra confusione.

Il the  sorseggiato nel dehor, del bar in centro.

Le nuove amiche, mai dimenticate.

e le domeniche al Vespa club, ad ascoltare…  I Corvi.

Le uscite in bicicletta, a Cavalli o ai Tri Sciochètt

cantando in coro, Ciao Ciao, di Petula Clark.

Ricordi di gioventù, felice e spensierata

racchiusi in un capitolo, da un nastro rosso.

La vita, ancora in altro luogo mi ha portata

ma una piccola radice, è rimasta, fra gli alberi del Parco

S’abbevera nel laghetto dove un bianco cigno

Con regale eleganza, sull’acqua scivolava.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 8 marzo 2020


 

 

8 MARZO

 

 Sono una ragazza dell’est. Una delle tante ragazze, che sogna un lavoro e una vita migliore in un altro paese. Sono stata contattata da connazionali, con una promessa di lavoro in Italia. Aiuto magazziniera in un grande supermercato e un appartamento con altre ragazze. Che chiedere di più? Una valigia preparata in fretta e via, con la benedizione di mia madre. Viaggio lungo ma piacevole, trattata molto gentilmente. All’arrivo, mi accoglie un appartamento ma, non vedo altre ragazze e aspetto la sera, fiduciosa. Alle prime ore della notte, ecco prendere piede, il mio incubo. Due uomini, mi obbligano a vestirmi, con abiti succinti. Mi forzano a salire su un’auto, che parte velocemente e che si ferma, in una strada un po’ isolata. Passando, con la luce dei fari, scorgo altre ragazze, ferme sul bordo della strada e il panico comincia a salirmi in gola. L’auto si ferma e vengo tirata fuori in malo modo… “Fa il tuo dovere e cerca di guadagnare molto. Torniamo a prenderti noi, prima dell’alba”… Mi ribello…Non sono venuta qui per questo. Piango, urlo, mi prendo un paio di schiaffoni. Tento di correre via… vengo ripresa e caricata a forza sull’auto… Dopo poco, sono di nuovo nell’appartamento. Piango ma mi dico, che forse hanno capito e che sono salva… Illusione… Mi prendono, mi picchiano, mi spogliano, mi buttano sul letto e mi violentano a turno… Non ho più la forza, neppure per piangere e resto rannicchiata sul letto… Nelle orecchie risuonano ancora le promesse di morte se oserò ribellarmi nuovamente. Ho freddo, tremo battendo i denti. Li sento nella stanza accanto, che parlano, ridono e mangiano tranquillamente… Vorrei addormentarmi e morire… 

 

Dite che è un racconto troppo crudo e triste, da postare per la festa delle donne??? Sì lo capisco, ma anche questa, è la triste realtà, purtroppo conosciuta. Allora auguriamoci che verrà un giorno, non importa in quale mese, ma speriamo presto, dove non si possano più sentire storie del genere.

Un abbraccio a tutte e restiamo unite nella speranza, di riuscire, seguendo le regole, anche a sconfiggere questo nemico invisibile, che ci fa paura…. Auguri sinceri