selenevalentina
giovedì 30 maggio 2013
PIEDI
Dalla finestra a est
la prima luce entrava
come giocoso invito.
Già eri fuori, scalzi i piedi
facevi strade nella sabbia.
Agile rubavi all'onda
una piccola conchiglia
prima che lei tornando
se la riportasse via.
Gridavi a squarciagola
correndo a braccia aperte
per sfidare il vento.
Sulle labbra un sorriso
che la vita inseguivi.
Entra sempre la prima luce
dalla finestra a est
rinnovato invito
e ancora tu lo accogli.
Fai strade nella sabbia
che i piedi sono stanchi.
Accanto l'orma di un bastone
come amico che accompagna.
Lento rubi all'onda
una piccola conchiglia.
S'arresta lei, non torna
gentile te ne fa dono.
Non sfidi più il vento
di sfide ne hai perse e vinte.
Un guizzo ti percorre.
Porgi alla brezza il viso
e sorridi a piedi scalzi.
venerdì 24 maggio 2013
AMORE
Notte
a TRAMONTO ha parlato
di ALBA
che saluta ogni giorno.
Ha detto
di sensibili, affusolate dita
che rosa
cosparge su natura.
Di vita
di un palpito rinnovato
Di speranza
che riempie tanti cuori.
Di rintocchi
invito a una preghiera
Di sipario
aperto per il sole.
Aurora
come dea era chiamata.
TRAMONTO
ascolta e dentro freme.
E' una cosa
che ancora non conosce.
Amore
sussurra piano il vento
e in lui
turbinìo fa scatenare.
Messaggera
per lui diventa notte.
Ad ALBA
racconta di tramonto.
Di rossore
che il cielo fa bruciare.
Di ritorni
alla famigliare quiete.
Di capini
riposanti sotto l'ali.
Di parole
che diventano preghiera.
Un fremito
invade dentro ALBA
è qualcosa
che ancora non conosce.
Amore
sussurra ancora il vento
e ALBA
al sentimento s’abbandona.
Notte
da tempo è messaggera.
Rinnova
sfumature di colori.
Emozioni
che entrambi sanno dare.
Parole
diverse sempre trova.
La fiamma
mantiene ancora viva.
Amore
sa congiungere anche chi
labbra
unire mai potrà.
mercoledì 22 maggio 2013
MANI CHE SERVONO
Affaccendate da mattino a sera.
Non importa se giovani o vecchie.
Non importa se ruvide o lisce.
non importa se in tenui ricami
o in pesanti lavori affacendate.
Sono sempre mani di donna
sanno dare carezze e conforto.
Mani mamma, mani moglie, mani amiche
sono sempre mani da amare.
E ogni tanto meritano un fiore?
martedì 21 maggio 2013
ALBA
quante volte
soffiando forte il vento
dalla vetta
voleva allontanarmi.
Ma abbracciata
alla grande croce di ferro
con forza
a lui mi opponevo.
Era un'alba
che dentro me nasceva
la mia alba
di speranza, di futuro.
Sempre un'alba
cercare dentro voglio
Quella luce
che iniziare fa ogni giorno.
Sulla vetta
ancora a piedi salgo
mentalmente
ma questo poco importa
la mia alba
è sempre li che aspetta.
TRAMONTO
Tramonto...
E' questa l'ora a te più cara.
Cala lenta l'ombra il velo
sopra ogni cosa intorno.
a celare la realtà.
Così cala l'immaginario velo
sul tuo viso.
A celare serenità di circostanza.
Non è tristezza il sentimento
che alla superficie sale.
già la vita ti ha adeguata.
E' forse il rilassar la mente
che il dover fingere a volte pesa.
Libera ora la tua mente
Va a incontrare parole
che nel silenzio si fanno amiche
RIFLESSIONE
Eni Girometta Quante volte ci si trova a mettere da parte la maschera e a incontrare noi stessi senza sconti...i pensieri fluiscono sciolti e anarchici, mentre il nostro sguardo si perde in quel confine rosso fuoco...Tiziana e Valentina sanno dar corpo e spessore ad attimi di apparente normalità...
TRAMONTO
Hai visto che fiammeggiante tramonto
ci offre stasera l'Immenso?
Ti prego riempine il cuore
come io già sto facendo.
Che il calore possa annullare
i problemi del giorno che chiude.
Che resti a scaldare la notte che apre.
Che resti ad accendere le membra stanche
Che giacciono insieme nel letto.
Che sia solo l'alba con dita di rosa
ad affievolire il rosso abbagliante.
ALBA
Ed io che poeta non sono
ma scrivo solo per mio piacere
non trovo parole nuove
davanti all'alba che sorge
come nuovo vagito.
Scompaiono priorità.
ma scrivo solo per mio piacere
non trovo parole nuove
davanti all'alba che sorge
come nuovo vagito.
Scompaiono priorità.
Resta la meraviglia.
lunedì 20 maggio 2013
MANI E LABBRA
La piccola lampada
che la tua mano accendesoffusa luce spande.
E la mano ancorasull'altra si posa.
Lieve carezza indugia
su quel dono di vita
sul corpo abbandonato.
Un bacio dolce, leggero
labbra che staccarsi
più non vorrebbero.
E ancora labbra
in un soffio sussurrare
"Buona notte, amore mio
ti protegge la tua mamma."
venerdì 17 maggio 2013
MANI
In gruppi se ne stanno riuniti
nella grande sala della Casa di Riposo.
Seduti su seggiole con le ruote
che mai avrebbero voluto.
Donne, che di un fazzoletto nero in testa
ne facevano quotidianità.
Mani nodose dall’artrite
avvezze a torcere lenzuola,in gelide acque
a mungere mucche, a zappare orti
per la certezza dei pasti ricorrenti.
mani sempre indaffarate, con scope di saggina
a spazzare stanze e rincorrere figli e galline.
Mani d’uomini, che toglievano il cappello
davanti a chi per loro, era autorità.
Mani forti, robuste che rompevano zolle
piegavano viti e spaccavano legna.
Mani, che han dovuto stringere un fucile
con la morte nel cuore e la speranza
di non trovarsi di fronte gli occhi spaventati
di un nemico sconosciuto.
Mani dall’aspetto rude che riposano in grembo.
Mani, che diventano leggere come ali di farfalla
quando si sollevano a sfiorare il viso di un bimbo
che in visita è venuto a portar loro un sorriso.
giovedì 9 maggio 2013
LA COCCINELLA
Finestra aperta sulla primavera.
In una comoda poltrona
seduta comodamente
la mente immergo
in un libro del grande Proust.
Una rossa coccinella
sulla pagina si posa
invitandomi gentilmente
a seguirla nel suo viaggio.
Vuole mostrarmi chi
nei grandi prati intorno
alla vita sta cantando.
Voliamo di fiore in fiore...
Bucaneve, viole e genzianelle.
Del tarassaco sul giallo fiore
e nel cuore delle margherite.
Di fiori un arcobaleno
profumo di erba e rose.
Un'ape indaffarata
distrattamente ci saluta.
Una chiocciolina innamorata
guarda un ragno tessitore.
Bimba ancora mi rivedo
quando dei prati lassù nei monti
le meraviglie condividevo.
La nostalgia preme dentro
vorrei tornare a fare corse
sdraiarmi in mezzo al verde
guardando una cavalletta gialla
fare con un grillo nero
gare di salto in lungo.
Cade per terra il libro
e dal sogno faccio ritorno..
A malincuore apro gli occhi
e saluto la coccinella rossa
che vola fuori dalla finestra aperta.
Dedicata a paola MARGHERITA
Ho chiuso la finestra su una notte
con sfarfallanti fiocchi
che posandosi leggeri formano
una candida coltre .
Ma calde coltri mi attendono
e il mio riposo accolgono .
Mi abbandono all’ovattato silenzio
e mi ritrovo a correre
in un prato di margherite .
Soffice è l’erba e una coccinella
viene a salutarmi .
Intreccio una coroncina
come fossi una bimba
per sentirmi ancora
principessa tra i fiori.
Per vivere in quell’attimo melodioso
in cui danzano le fate .
Voci nella strada e rumore di pale
è già mattina e spalano la neve .
Lascio le coltri
per andare a vedere
e passo le mani fra i capelli .
Ma qualcosa s’impiglia
fra le mie dita
abbasso le mani
e guardo perplessa….
una piccola,bianca margherita .
lunedì 6 maggio 2013
IL RISPETTO
Nuvole rosa della tua recente alba
ancora in lontananza si scorgono
forse troppo mitizzato 2000.
Ma già incombono i bilanci.
Mai più guerre e ingiustizie.
Mai più discriminazioni razziali.
Mai più fame nel mondo.
Così in coro i grandi del ‘900
avevano sentenziato.
Largo alle invenzioni.
Largo alle innovazioni.
E già con la mente il loro futuro
nello spazio avevano immaginato.
Ed ora eccoci qua,
grandi speranze e solita routine.
Ma la mia sensibilità sente
nell’aria attorno un urlo
a volte forzatamente silenzioso.
E’ la natura che grida
da veleni intossicata.
Sono i vecchi isolati.
I bimbi affamati.
I disabili emarginati.
Le donne maltrattate.
I giovani disoccupati.
Ed ora gli esodati.
E una sola cosa a voi chiedono
una cosa che già nel ‘900
era stata dimenticata.
Fra tanti progetti, fra tante utopie
date loroalmeno una certezza.
Date loro almeno …
il RISPETTO.
ancora in lontananza si scorgono
forse troppo mitizzato 2000.
Ma già incombono i bilanci.
Mai più guerre e ingiustizie.
Mai più discriminazioni razziali.
Mai più fame nel mondo.
Così in coro i grandi del ‘900
avevano sentenziato.
Largo alle invenzioni.
Largo alle innovazioni.
E già con la mente il loro futuro
nello spazio avevano immaginato.
Ed ora eccoci qua,
grandi speranze e solita routine.
Ma la mia sensibilità sente
nell’aria attorno un urlo
a volte forzatamente silenzioso.
E’ la natura che grida
da veleni intossicata.
Sono i vecchi isolati.
I bimbi affamati.
I disabili emarginati.
Le donne maltrattate.
I giovani disoccupati.
Ed ora gli esodati.
E una sola cosa a voi chiedono
una cosa che già nel ‘900
era stata dimenticata.
Fra tanti progetti, fra tante utopie
date loroalmeno una certezza.
Date loro almeno …
il RISPETTO.
IL PRATO DI PROUST
Non sfoglia la chiocciolina
petali di margherita
nel prato di Proust.
Lenta va alla ricerca
di primaverile vita.
Appena sbocconcella
del tarassaco una foglia
solo per ammirare leggerezza
che il vento sparge attorno.
Con le mobile antennine
tutto osserva attenta.
Risponde al ronzio saluto
di un'ape affaccendata
a suggere polline
da variopinti fiori.
Ammira la libera danza
di una piccola farfalla
che su eterea melodia
di arabesque riempie il cielo.
Da un calice profumato
con rugiada si disseta
e il viaggio continua
che lunga è la ricerca
mentre il giorno scorre
e muta in terra le ombre.
Già è all'orizzonte il sole
ma alla sera non vuole cedere
scompare e poi ritorna...
scorge la chiocciolina
tenera incrociare antenne
con un incontrato amore.
Sorride lieto l'astro
e s'arrende alla sera.
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