TRAMONTO
Me lo ricordo sai, quel tramonto...
La striscia rossa, bassa
all’orizzonte
e il disco giallo che lento s’immergeva
in un altrove, solo da immaginare.
Dall’alto ammiravamo, sospeso il fiato
per fermare la luce dell’immagine
sul personale schermo dei ricordi.
Rinfrescava l’aria, nella sera
settembrina
e salivano ombre dalla valle ampia
a ricoprire il monte come un manto.
La minestra calda già nei piatti, ci
attendeva
sopra il tavolo con tovaglia bianca
per portare dentro il calore, del brodo
profumato
a cancellare il freddo della pelle.
Ma quel tramonto, nelle pupille fisso
manteneva il calore dentro al cuore.
Il chiarore dell’alba,, freme sulle
ciglia.
Stringo forte gli occhi nel vano tentativo
di fermare il sogno della notte.
Può vincere il giorno che sgrana ore
ma non cancella i colori nella mente.
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