selenevalentina

domenica 25 settembre 2016




Disegno di flavio Nespi                 

Era nato lì, un giorno di primavera.
Piccolo il borgo. Case aggrappate strette  a condividere vite. Un ponticello perché l’immaginazione, s’inoltrasse, in un altrove sconosciuto, che aspettava di essere vissuto.
Quante volte aveva superato in sogno quel ponte, che gli sembrava troppo piccolo. Un giorno poi, se ne era andato. Aveva conosciuto mari, oceani e terre lontane. Aveva conosciuto felicità e tristezza. Conosciuto popoli e lingue diverse. Aveva imparato e insegnato cose, condividendo esperienze. Aveva attraversato decine di ponti, antichi o con tecnologie moderne.
Al ponticello, raramente pensava e di tornare al piccolo borgo, neppure l’idea lo sfiorava.
Un giorno, una strana sensazione, nel corpo e nella mente. Sentiva come se una corda lo tirasse, verso un luogo stabilito.
Erano le radici, che si erano stancate del lungo oblio e si facevano sentire con prepotenza.
Tornò allora ad attraversare quel ponticello, provando un grande piacere.
Tornò, con il vento che sferzava le vecchie case.
Tornò con la pioggia scrosciante, che le dilavava e sembrava volesse, farle scivolare giù.
Tornò con terra d’arsura, che seccava erba e malva, che più nessuna mano antica coglieva.
Tornò, perché ogni volta che poggiava piede sul ponticello, sentiva una voce, che nell’animo gli sussurrava.... Ben tornato a casa…...

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