selenevalentina

domenica 20 maggio 2018




 RICORDI DU PAPA’ (Dialetto di Bardi-PR)

Vuresse savèi perché staseira u me pensieru
u vo anà per so contu
U vo turnà quande da picenna, stava in simma ai monti.
Quande a neive anca mo a me piazèiva
anca se ghe n’era tanta e alla notte a zirava.
Quande con me surèlla, se fava di pupassi
con u naso j occi e ina spasura in mezzu ai brassi.
Alla seira a me scadava a menestra
ma j occi j erena fissi fora dalla fenestra
per vardà se continuava a nevà
forsi duman da scora se stava a cà.
Doppu u contrullava i compiti u me papà.
I tema, i prublema in donde gh’era sempre
quarcosa da divide a metà.
E doppu finalmente, rivava el fole, con principe e principessa
che a se desedava sempre con in bazen e ina caressa.
Con i fuletti biricchen e Biancaneve con i nanen.
Allura dì che u vaga stasèirau me pensieru
che u turrna in simma ai monti. Cu turna dai tema
dai prublema e dai conti da divide a metà.
Basta che possa pensà anca mo, au me papà.











 RICORDI DEL PAPA’
Vorrei sapere perché stasera il mio pensiero
Vuole andare per suo conto.
Vuole tornare quando da piccina, stavo in cima ai monti
Quando la neve ancora mi piaceva
Anche se ce n’era tanta e alla notte gelava.
Quando con mia sorella facevamo dei pupazzi
Con naso, occhi e una scopa in mezzo alle braccia.
Alla sera mi scaldava la minestra
Ma gli occhi erano fissi fuori dalla finestra
Per vedere se continuava a nevicare
Forse domani da scuola si stava a casa.
Dopo controllava i compiti il mio papà.
I tema, i problema dove c’era sempre
qualche cosa da dividere a metà.
Poi finalmente arrivavano le favole
con principe e principessa
che si svegliava sempre, con un bacio e una carezza.
Con i folletti biricchini e Biancaneve con i nani.
Allora di che vada stasera il mio pensiero
che torni in cima ai monti che torni dai tema
dai problema, daiconti da dividere a metà.
Basta che possa pensare ancora, al mio papà. 








TACITO ACCORDO

Volti le spalle alla finestra aperta
nella notte chiara e silenziosa.
Le mani distese lungo i fianchi
non salgono a fermare il sale che cade.
Guardi la luna, riflessa nello specchio
Facile confronto con la tua vita
da sempre riflessa, nelle vite altrui.
Plachi sete con racconti uditi
percorrendo parole anche sconosciute.
Ne carpisci suoni e colori
per vedere oltre muri costrittivi.
Poggi il capo contro lo specchio freddo
chine le spalle sotto peso greve.
La luna è ancora lì. Ti volti e ti tuffi in lei.
tacito accordo, in silenzio stringi.
Stenderai al sole, ricordi bagnati
che asciughino, prima di riporli.
S’intrufola nella stanza un alito lieve.
Smuove tende, di trine leggere.
Ti sfiora il viso, dolce carezza
Sarà un lungo cammino
e forse il domani, non avrà muri....



venerdì 18 maggio 2018





              15MAGGIO

Cammino sola nel silenzio della notte

a piedi nudi per non far rumore.
Occhi chiusi che l’ombra scura già conosco
e sento che la luna stupita mi accompagna.
Ho rubato altrui ricordi e vado là
dove la valle a gradoni stringe l’acqua
che precipita in cascate irridescenti.
Spumeggiano dilavando il viso dal libero pianto
 Che sembra giusto a volte, olvidar de vivir.
Dolce un raggio d’argento mi accarezza.
Indietro mi riporta e mi lascio scivolare
dentro quel caro sogno ricorrente
dove il sorriso di mio padre, ancora scalda il cuore.
Buon Compleanno papà

venerdì 4 maggio 2018






MAGGIO

C’è un cespuglio di rose di Maggio
accanto alla piccola chiesa.
Da anni ritorna a fiorire
e sa raccontare ricordi.
Ha udito spose di bianco vestite
impegnare il futuro davanti all’altare.
Ha visto volti sorridere lieti
e flasc di foto da riempire album.
Ne ha visti tornare felici
portando bimbi curiosi.
Ne ha visti tornare da soli
piangendo un amore sbagliato.
La scelta non è sempre giusta
oppure si tollera meno.
C’è un vecchio che torna da solo
e ogni anno, è sempre più curvo.
Raccoglie una rosa e la bacia
mentre lacrime, seguono rughe.
Va all’altare e la dona a Maria
sullelabbra silenziosa preghiera.