selenevalentina
domenica 31 luglio 2016
Foto di Flavio Nespi
FILI D’ERBA
Con un bacio, rubavi il filo d’erba
che stringeva fra le labbra rosse.
Carezze e promesse, scritte nel
cielo
che il vento veggente, portava lontano.
Conosceva, il desiderio d’oltre mare
che da anni, cullavi nella mente.
Non pensiero a lacrime lasciate
asciugate dal tempo, con pazienza.
Mai uno sguardo verso il mare
troppo preso a imbastire, giorni e anni.
Sei stato felice? A te la risposta.
Ora, che i tuoi fili sono bianchi
e tra le labbra stringi un filo d’erba
pensi a due labbra, calde e rosse
che più, non te lo possono rubare.
mercoledì 27 luglio 2016
A PIEDI NUDI
Nella
penombra della sera estiva
a piedi nudi
attraversa il cortile
e sulla
panca, accanto a me si siede.
Novant'anni.
Un guizzo negli occhi
una risata a
mezza voce
e la luna,
si ferma a guardare.
Da bimba, i
calli ha formato
che le
scarpe, erano lusso per pochi.
Ma ancora
non ha perso il piacere
di sentire
il calore della terra
che lento
sale fino al cuore.
Piedi nudi
per non fare rumore
nelle
estati, che non scaldano più.
Piedi nudi,
per uscire nella notte
e farsi
rubare un bacio d'amore.
Appare
nell'ombra, il compagno di sempre
si ferma, la
guarda e si toglie le scarpe.
Un guizzo,
illumina gli occhi.
domenica 24 luglio 2016
MARE Seduta sulla spiaggia, dove lenta l’onda cancella orme, di passi sconosciuti. Ad acqua salata mescola le sue lacrime perché nessuno le possa commentare. Al mare che a tutti, il profondo cela dischiude il suo profondo, perché lo dilavi da scorie di una vita, che più non le appartiene. . La risacca la circonda, dolce l’accarezza offrendole con l’onde, effimeri fiori bianchi. Alza gli occhi, verso la linea che lo sguardo ferma dove un ultimo raggio riaffiora, luminoso invito. colpensiero lo afferra, si lascia trasportare lo trasforma in un’alba rosa, del suo prossimo divenire.
NONNA AMELIA Ricordo mio padre che diceva -Avevo solo tre anni quando Dio ha chiamato mia madre per riunirla a chi l’aveva amata. Avevo appena tre anni e mi rimane soltanto questo suo ritratto.- Guardavamo quel viso incorniciato da capelli mossi pettinati nello stile del primo novecento. -Era una farmacista, sai.- E la immaginavo a preparare sciroppi, unguenti e tisane in quell’ospedale dove lavorava. Avrei voluto parlarle, abbracciarla ma si perdeva il mio pensiero nei meandri dell’eternità. Ed ora che lì, li penso uniti sono anche per lei le mie preghiere. Preghiere di una nipote per nonna Amelia, una nonna che mai ho conosciuto.
martedì 19 luglio 2016
A MIO FIGLIO
C’era un tempo sereno
in cui i desideri
affidavo alle candeline
e ancora tu non eri
nei miei desideri.
E c’era il tempo
in cui i desideri
affidavo a stelle cadenti
e tu eri già una parvenza
nei miei pensieri.
E poi un giorno, tu
vita dalla mia vita.
Ed ora i desideri
li affido a Dio
e sono solo per te.
giovedì 14 luglio 2016
Disegno di Flavio Nespi VENDEMMIA Si piegano, s’incurvano gli stanchi tralci sotto al peso di grappoli pesanti nel Settembre, che sa spandere profumi. Ha lavorato bene, il caldo sole estivo a colmare di dolcezza, acino per acino. Ora al contadino, l’opera terminare. Riempiono cassette,le attente mani mentre tra i filari, cori di canti si alzano. Aiutano i bambini, luccichio negli occhi per il piacere pregustato, dell’atteso compito. Allegri piedini,spremono grossi chicchi strilla, risate ma, sempre grande impegno lo sguardo fisso al tino, che lento, si fa colmo. Cambiata è la vendemmia, nel magico settembre. Orfana di risate e piedini allegri, resta ora la conca. Ma sempre uno sguardo al cielo, volge il contadino ringraziamento all’Alto, per il prezioso dono.
mercoledì 6 luglio 2016
GARRITI Garriti di rondini nel cielo. S’invola con loro il pensiero in un tempo, ormai troppo lontano. Quando il cielo, nebbia non conosceva. Quando rosse ciliegie, macchiavano labbra. Quando dall’armadio, vesti leggere toglieva e con la bicicletta, pedalava nel vento. Dure salite e ripide discese, affrontava presago di vita futura. Sbocciavano rose, accanto alla cappella Profumata ode a Colei che la abita. Depone il bouquet, sull’altare la sposa chiedendo che il Suo sguardo protegga il divenire di quel fresco, sì. Giorni dopo giorni, messi in fila dal tempo che inesorabile, li trasforma in passato. Quel passato, ora da ripercorrere Garriti di rondini nel cielo sciolgono la brina, di un cuore stanco.
domenica 3 luglio 2016
DACCA Ero figlio di un sogno, di un amore. Crescevo sicuro,in un dolce grembo. Mi cullava, il cuore della mamma. Ogni battito era un “Ti amo”. D’improvviso, è diventato lento. Si è spento. Avevo tanto freddo e mi sono addormentato. Ero in braccio alla mamma, ora e c’era luce. Mi sembrava triste ma, mi stringeva forte E questo mi bastava, mi dava sicurezza. Non sapevo che la vita fosse questa Molto diversa me la ero immaginata. Ma, che ne può sapere un bimbo innocente A cui, è stato impedito di nascere?
Disegno di Flavio Nespi LUGLIO I contadini, con la rotonda falce in mano tagliavano grano facendone covoni. Guardava la bambina, il cuore un poco stretto. Sperando che gli steli non avessero sofferenza e che il rosso dei papaveri, non fosse il dolore. Lungo, faticoso, il lavoro di quei campi ma nelle madie portava, il pane quotidiano. Pane accompagnato in forno, da un segno di croce. Pane da rispettare, perché donava sicurezza. Pane spezzato, nell'ultima cena gesto d'amore, che andrebbe condiviso.
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