selenevalentina

venerdì 28 settembre 2012

FAGGIO SECOLARE





Nel tardo pomeriggio
di un autunno lontano
sulla vetta del Barigazzo
...
solitario era salito
per ammirare il panorama
che ai suoi piedi s'apriva.
Lassù una stele di pietra
e una croce di ferro
che indifferente lo lasciava.
Il rosseggiare del tramonto
creste e crinale incendiava
e dello scorrere del tempo
neppure s'accorgeva.
Un brivido di freddo
lo convinse al ritorno.
Si mosse verso il basso
verso i faggi secolari.
Nel frattempo da umida nebbia
erano stati abbracciati.
Inciampò, cadde, chiamò
ma nessuno gli rispose
e la via da seguire
più non riconosceva.
Scivolando o su foglie cadute
contro un faggio si fermò.
Di continuare non se la sentiva
e il buio era ormai totale.
Appoggiò il capo alla dura scorza
mentre la mente vagava intorno.
Pensò alla vetta, alla croce di ferro
che per lui non aveva valore.
Schiuse le labbra in una preghiera
che da bambino aveva imparato.
Fra radici nodose contro il tronco
riuscì a spegnere la grande paura.
Un'alba chiara cancellò il sonno
e abbracciato il tronco ancora pregò.
Da allora chi passa dal faggio secolare
il viso del Cristo può intravvedere.

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