selenevalentina

mercoledì 19 settembre 2012

MORTE DI UN ALBERO



Per anni e anni ed anni ancora
aveva riposato sotto candida coltre.
Per anni si era risvegliato
al pizzicore di nuova linfa vitale.
Era stato generoso e sicuro anfitrione
per i piccoli ospiti indifesi.
Per anni il vento l'aveva salutato
nel suo incessante peregrinare.
E di quanti avevano trovato ristoro
alla sua altruistica fresca ombra
neppure aveva memoria.
Ma oggi lo stavano uccidendo.
Urlava verso il cielo il suo dolore
ma nessuno poteva aiutarlo.
Troppo forte era lo stridore
della lama della insensibile mortale motosega.
Solo gli amici del bosco capivano
ma nulla potevano se non addolorarsi.
Un ultimo acuto stridore, una spinta, un tonfo sordo
e cupo.... E FU IL SILENZIO.

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