selenevalentina

sabato 25 febbraio 2012

LIA la patatina che non voleva essere mangiata

LIA era una delle tante patate raccolte dal contadino, alla fine di Agosto, in un campo curato con molto amore. Dovete sapere che le patate appena raccolte e pulite dalla terra devono essere messe al buio perché possano conservare tutta la loro bontà. E così il contadino ( a proposito ho dimenticato di dirvi che il suo nome era Piero ) le portò in una stanza asciutta e buia e dopo averle stese le coprì con un telo. Lia che era la più piccola non comprendeva che cosa stesse succedendo e con grande fatica riuscì a portarsi in un angolo dove non si sentiva più schiacciata dalle altre. Perché non era più nella terra protettrice? Che cosa ci faceva qui e che cosa le sarebbe accaduto? Ma lei non sapeva rispondersi e allora comimciò a gridare con quanto fiato aveva.
Nella stessa stanza c’erano anche altre patate ormai vecchie, che erano state raccolte l’anno precedente. La più anziana ebbe compassione della piccola Lia e cercò di tranquillizzarla spiegandole a che cosa sarebbero servite. –VEDI noi siamo molto importanti nell’alimentazione degli uomini e poi ti dirò che fra tutte le verdure siamo quelle preferite dai bambini. Per prima cosa però ti voglio dire come è composta la famiglia di Piero, che abita nella casa qui accanto. Ci sono i nonni che si chiamano Francesco e Maria, la moglie di Piero si chiama Anna e poi ci sono i bambini, Marco, Andrea e Sara. Capirai che con una famiglia così numerosa le pentole sulla stufa nella grande cucina non mancano mai. Quasi ogni giorno le donne vengono a prendere un po’ di patate per preparare tante pietanze. Le ho sentite parlare di diverse ricette. So che dopo averci lessate e poi schiacciate con lo schiacciapatate diventiamo ottimi gnocchi conditi con sugo di pomodoro. Invece se dopo essere state schiacciate veniamo mescolate con uova e formaggio e poi stese fra due sottili sfoglie di pasta e cotte nel forno, diventiamo buonissime torte. E dovresti vedere quanto mangiano i bambini quando diventiamo purè e veniamo messe nel piatto colmo di stracotto con un sugo squisito o messe nello spezzatino con i piselli. Ma quando veniamo fritte con l’olio che ci rende croccanti e veniamo servite con prosciutto cotto, per i bambini è proprio festa. Lia ascoltava attentamente ma tutte quelle belle parole non l’avevano convinta e continuava a pensare al grande campo dove era cresciuta e dove avrebbe voluto tornare. Passarono i giorni, le donne vennero molte volte ma per fortuna non fu mai presa. In seguito nella grande stanza, trovarono alloggio anche delle mele profumatissime e seppe che molte di loro sarebbero servite per la preparazione di soffici torte. Nel mese di Novembre arrivarono anche le castagne, altro cibo parecchio apprezzato, per la preparazione del castagnaccio. Nelle lunghe sere d’inverno, sarebbero state arrostite, nella padella bucata e i bambini le avrebbero divorate, mentre ascoltavano fiabe, raccontate dai nonni. Passarono i mesi e Lia ogni volta che sentiva entrare le donne cercava disperatamente di nascondersi. Tornò la primavera e un giorno nella stanza entrarono Piero e Francesco che tolsero il telo che copriva le patate. Lia fu colpita dalla luce che entrava dal portone lasciato aperto e pensò che per lei ora era veramente finita. Venne messa con altre in grandi ceste caricate poi su un carro trainato da un trattore rosso. Dopo un breve percorso il trattore arrivò in un campo arato e i due uomini cominciarono a piantare le patate nella terra così da poter avere alla fine di Agosto un altro raccolto. Anche Lia fu messa sotto un sottile strato di terra e lei ne fu così contenta che avrebbe voluto fare le capriole. Finalmente era ritornata nel suo amato campo e presa dalla stanchezza dopo tanti mesi di tensione si addormentò. Qualche giorno dopo si svegliò con una grande fame, cominciò ad allungare le radici per prendere nutrimento dalla terra e ben presto diede vita ad altre piccole patate che avrebbero continuato il ciclo della vita.

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