selenevalentina

venerdì 17 maggio 2013

MANI





In gruppi se ne stanno riuniti 
nella grande sala della Casa di Riposo. 
Seduti su seggiole con le ruote 

che mai avrebbero voluto. 
Donne, che di un fazzoletto nero in testa 
ne facevano quotidianità. 
Mani nodose dall’artrite 
avvezze a torcere lenzuola,in gelide acque 
a mungere mucche, a zappare orti 
per la certezza dei pasti ricorrenti. 
mani sempre indaffarate, con scope di saggina 
a spazzare stanze e rincorrere figli e galline. 
Mani d’uomini, che toglievano il cappello 
davanti a chi per loro, era autorità. 
Mani forti, robuste che rompevano zolle 
piegavano viti e spaccavano legna. 
Mani, che han dovuto stringere un fucile 
con la morte nel cuore e la speranza 
di non trovarsi di fronte gli occhi spaventati 
di un nemico sconosciuto. 
Mani dall’aspetto rude che riposano in grembo. 
Mani, che diventano leggere come ali di farfalla 
quando si sollevano a sfiorare il viso di un bimbo 
che in visita è venuto a portar loro un sorriso.

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