selenevalentina

venerdì 10 gennaio 2014

RIFLESSIONI TRA VECCHIE PIETRE

In questo giorno, amica mia, voglio percorrere a ritroso con te, il sentiero già percorso, da chi a me è sconosciuto. Presso vecchie pietre sostiamo a cercare,attimi di vita, di volti, di voci, in quelle stanze, che guardano il cielo. Sul tavolo di povero legno, la parca cena, immaginiamo, di chi, della, a volte grama terra, dei pochi frutti si nutriva,. Nella fioca luce di una candela,che a creare ombre sulle pareti si divertiva, il verde radicchio spiccava, da lardo sciolto scaldato. Al centro un giallo, caldo sole di mais. Un bianco filo a tagliare fette, già dallo sguardo divorate, di quel giovanile appetito. Camino acceso, nelle sere d'inverno. Rosario in latino e bimbi, che sulla panca, chiudevano gli occhi. Rosario di Maggio nella cappellina. Il ritorno, fra corse e risate e qualcuno sempre s'attardava, per un complimento a mezza voce o per rubare un bacio, a quelle labbra, rosse di primavera. Quanti pensieri, quante preghiere, quanti sogni, che lontano volavano. Qualche amore, qualche gioia, qualche dolore, rimasti forse racchiusi dentro le pietre. E noi, che già anni, in altri luoghi, abbiamo vissuto, ci raccontiamo di noi, perché anche le nostre parole si uniscano a quelle già pronunciate. Una preghiera diciamo, sul sagrato di pietra. Non corse, non sogni vaganti, già la vita, li ha esauditi o scordati. Ha intrecciato emozioni, conoscenza e conoscenze, che a volte ci hanno aiutato e a volte, ci hanno tradito. Ma oggi non importa. Importa, che siamo qui, a condividere il giorno, in un luogo già amato e ancora da amare. Qui, dove il sole sa scaldare i cuori. Dove il vento s’insinua fra sterpaglie e vorrebbe estirparle. Mangiamo un pane e squisito ci sembra il sapore del cibo, da Dio benedetto. Cadono briciole… Un passerotto fiducioso s’accosta per becchettare. Poi alza il capìno. Lo sguardo s’incrocia. Comprende e cinguetta… BENVENUTE…

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