selenevalentina

sabato 23 luglio 2011

VIANDANTE





E fu il silenzio ad accogliermi.
Un silenzio assordante,
velato a tratti
da un cigolio lontano,
forse la porta chiusa
di un 'umile cella.
Graffiare continuo di pennino
su carta paziente,
perché le parole non muoiano
ma restino nei tempi
a ricordare di oggi,
a ricordare di ieri.
Passi felpati
di un saio consunto
che offre a me,
viandante d'altri tempi,
una mela, un pane caldo
e una brocca d'acqua fresca.
Mastico adagio
per non turbare il silenzio.
Mi ritrovo poi
nella piccola cappella
a salmodiare lodi
a voce alta.
Perché le preghiere
non turbano il silenzio.

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