selenevalentina

lunedì 28 maggio 2012

PROFUMI ANTICHI



Non si sentiva profumo di cera per pavimenti, ne profumo di deodoranti spray o inseriti nella presa di corrente... La corrente ancora doveva arrivare in quelle case di pietre, sul fianco del monte Barigazzo. Il profumo di pulito sì, quello di acqua, sapone e tanto olio di gomito. Quello serviva dentro e fuori casa, dal mattino a sera. Ma quello che più ritorna alla memoria, mentre si spinge un carrello, tra gli scaffali del supermercato, è il profumo delle antiche ricette... I "padeletti", che gioia, quando vedevi la mamma intenta a prepararli. Già ne pregustavi il sapore... Farina acqua e sale, gli unici ingredienti. Lavorati a lungo a formare una morbida pastella, che si gonfiava. Una piccola padella con un poco di olio, due cucchiai per volta, pronti a rivoltarli e mani pronte per farne un sol boccone. Poi la "chisòla"... Un pezzo di pasta del pane, allora lo si faceva solo in casa, conservando il "lievito madre". Si schiacciava ad un altezza di un paio di centimetri, fino ad ottenere un disco grande, bucherellato sulla superficie, con i rebbi della forchetta, che veniva cotto nella padella unta di olio o burro. Provate ad immaginarlo con del formaggio tenero, fatto naturalmente dalla mamma, come il burro, che si scioglieva in bocca. E del "brustlon" ne vogliamo parlare?... Sempre con pasta del pane, schiacciata e messa direttamente a cuocere sulla stufa a legna. Abbrustoliva leggermente, da qui il nome... Un bel pezzo, spezzettato in una scodella di latte appena munto, batte il sapore di ogni marca di, fette biscottate, che accompagnano ora, le nostre colazioni … Riemergono i profumi di sapori antichi, conservati nel cassetto dei ricordi più cari.

Nessun commento:

Posta un commento