selenevalentina

venerdì 11 maggio 2012

Vecchie pietre







Vecchie pietre

No… Vi prego non chiamatele solo vecchie pietre. Forse lo sono per chi, in un giorno di festa giunge per caso alla ricerca di luoghi antichi. Non sono pietre. Sono case, le nostre, quelle che da sempre amiamo. Sedete sulle panche all’esterno e appoggiate il capo al muro. chiudete gli occhi e ascoltate. Allora le pietre parleranno. Non storie di ricchezze ma di sacrifici e duro lavoro. Di giorni scanditi dalle stagioni. Di bimbi nati in quelle stanze e affidati alla Madonna. Della gioia di vedere i primi passi a piedi scalzi nel cortile. Del pianto di ginocchia sbucciate, guarite da un bacio. Di zolle dure, sudore e zappe in spalla. Del ritorno a sera, dove nella cucina c’era sempre una minestra a rinfrancarti e un bicchiere di vino a toglierti la stanchezza e darti la voglia, di fermarti ancora a scambiare parole. Diranno la festa, agli occhi increduli della prima lampadina accesa. Di quella radio a volte gracchiante che apriva al mondo e non si capiva, come le valvole all’interno potessero parlare. Di vite intere parleranno e anche di morte, che di essa fa parte. Per farvi capire, che non sono solo pietre. E mentre poi vi allontanerete, non voltatevi se vi parrà di sentire voci di giochi o preghiera di donne, su pane da cuocere. Non voltatevi… Non le scorgereste. Racchiudeteli nel cuore e fatene dono.

Nessun commento:

Posta un commento