ALBERO
A stento
ritrovo il sentiero
che di anni,
ne sono passati.
Ancora,
sbocconcellato dal tempo
coperto da
terra e erba incolta
il muretto a
secco sulla destra
di tratto in
tratto m'accompagna
fino
all'allargarsi della radura.
Passo passo,
ripercorro i ricordi.
Era qui, ne
sono sicura.
Un dosso, un
faggio, una roccia.
Una felce,
un rovo di more
ed ecco,
davanti mi appare.
Un seme,
avevo interrato
affidandolo
a Madre Natura.
Lo ha
accolto, nutrito, cresciuto
Perché un
giorno, venissi a cercarlo.
Ora è lì,
tronco forte, ardito
e rigogliosa
si allarga la chioma
Lo
abbraccio, con un bacio lo sfioro
il viso
appoggio, che dentro al cuore
quasi figlio
cullato, lo sento.
Il vento
leggero, lo accarezza
smuovendo
lentamente le fronde.
Guardo su,
un sussurro mi giunge...
"Grazie,
per la vita donata.".
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