CASALE
E'notte...
Si desta
l'assopito pensiero.
Ritorna al
vissuto di ieri.
Faticoso
rintracciare il sentiero,
fra
sterpaglie e rovi pungenti.
Alberi, che
incrociano rami
nascondono a
tratti, il cielo.
Pratoline,
tarassaco e malva
occhieggiando
a tratti qua e là
disegnano,
chiazze variate.
Ansimante il
respiro, quasi s'arresta
di fronte al
vecchio casale.
Bocca vuota,
muta, sdentata.
Ragnatele,
con trame e orditi
fanno occhi
ventesimisti.
Embrici,
sbocconcellate dal tempo
ricoperte da
muschio invadente.
Un melo
contorto, che più frutti non da
s'ostina a
vegliare sul nulla.
Una lepre, stupitasi
ferma
Mi guarda e
poi fugge via
Spaventata,
da insolita presenza.
Nella conca più
in basso
accovacciato,
c'è ancora il laghetto
abbeverato,
da un rivolo lento.
Ancora c'è
vita. Un guizzo qua e la.
Nessuno
prepara più l'amo
per avere
una cena diversa.
Chiudo gli
occhi. Non esiste pulsante,
per
cancellare nella mente, la foto.
Resta fissa,
nelle retine tristi.
E' notte...
S'assopisce
il pensiero
cercando nel
sonno, l'oblio.
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