selenevalentina

martedì 4 ottobre 2011

VECCHIE PORTE

Implacabile il tempo ovunque si posa
lasciando il segno del proprio passaggio.
Anche su voi vecchie porte di legno
a lungo ha sostato.
Ed ora dal vento socchiuse
più non siete custodi di passate realtà
in case di pietre lasciate
aggrappate a un declivio montano.
Defluiscono adagio ricordi
perdendosi in alto fra nubi.
Racconti di vite incerte
a dissodare grami terreni.
Racconti di amori veri
riuniti intorno a un focolare.
Non vogliono perdersi nel vento
e una preghiera rivolgono a voi.
Fermateli su carta, su foto
che rimangano ricca eredità
a chi ancora deve venire.

1 commento:

  1. Le porte… come persone! Così io leggo, cara Valentina, questa tua lirica! Si’ hanno tanto da raccontare, ma hanno bisogno degli umani (a cui si rivolgono) perché fissino “su carta, su foto”… i racconti “di vite incerte” e “di amori veri” della nostra Valceno! Ormai il tempo in cui si dissodavano “grami terreni” è troppo lontano e le vecchie porte (quando ancora ci sono!) delle case di pietra, ahi, non sono più custodi di queste realtà…

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