selenevalentina

martedì 29 marzo 2011

LA FANCIULLEZZA

Era lì seduta sulla panchina
vicino ai bimbi in gioco
ma nessuno pareva vederla.
Eppure avevo la certezza
d’averla già conosciuta.
Ad un tratto un volto di bimba
a lei si sovrappose.
Lunghi capelli neri
e una bambola stretta al cuore
Lisetta si chiamava
l’unica che avevo avuto.
guardai di nuovo i bimbi
e allora la riconobbi
era la fanciullezza
che indietro più non torna.
Certo non la rimpiango
so vivere la vita
ma non voglio dimenticarla.
Vorrei solo trasformarla
in una grande tenerezza
per rimanere dentro
sempre un po’ fanciulla.

venerdì 25 marzo 2011

RIFLESSIONI DI UN BAMBINO

Sono un bambino lasciato da solo
davanti al televisore.
Ho in mano il telecomando
e faccio zapping come fanno i grandi.
Qui danno un film
e mi fermo a guardare
ma sparano tutti e la gente muore.
“ E’ solo per finta “.
Mi ha spiegato un giorno il mio papà.
Ma a me fa paura e cambio canale.
Due robot giapponesi
si stanno combattendo
lanciano fiamme e lame rotanti,
bruciano case che cadono giù.
“ Sono solo dei disegni. “.
Mi ha spiegato un giorno il mio papà.
Ma io non vorrei
che la mia casa bruciasse
premo un pulsante e cambio canale.
Il Telegiornale,
“ E’ molto istruttivo" Dicono i grandi
e mi fermo a guardare.
Continuano le guerre in mezzo mondo
ci sono i cannoni e piovono bombe.
I bimbi muoiono dentro alle scuole
senza neppure sapere il perché.
Sarà istruttivo non lo voglio negare
ma io preferisco andare a giocare.
Prenderò i miei colori, disegnerò un ponte,
gli farò attraversare il mondo intero
un mondo di pace,senza cannoni
e dove a scuola si va per imparare.
Il televisore,lo lascio ai grandi
io preferisco fare il bambino.

martedì 22 marzo 2011

UTOPIA



Prime ore
di un mattino come tanti
e l'alba già s'accinge
a svolgere il tappeto rosa.
Guardo la finestra chiusa
quella in basso là a sinistra
dove le ore più importanti
con la mia famiglia trascorrevo.
Immenso è il silenzio e la mente
chiare e forti riascolta
le care voci ormai scomparse
mentre l'intenso profumo
del cespuglio di rosmarino
mi solletica le nari.
Neppure un filo di luce
filtra dagli scuri chiusi
dormono il sonno tranquillo
i nuovi inquilini.
Sono stata felice qui?
Molti anni ormai ho già vissuto
e la conoscenza mi ha insegnato
che la pura felicità è un'utopia.
Ho avuto giorni belli
e altri anche molto tristi
ma tutti sono grani
della collana della vita.
Il cielo ormai rischiara
e pensosa lentamente
verso il paese m'incammino.
A destra, punto certo
ora come allora
il castello, vigile, m'accompagna.

lunedì 21 marzo 2011

VIAGGIARE

Ho subito il fascino di Parigi
e il mio viso si è bagnato
di impalpabili goccioline
sulle alti scogliere irlandesi .
Ho assaporato l’ aroma del the
in intimi pub inglesi
e ho condiviso pasticcini
al suono del pianoforte
con ospitali famiglie danesi .
Ho scaldato il mio corpo
sulla bianca rena di Santo Domingo
e al sole caliente di Torre Molinos .
Ho ammirato il Partenone
su un limpido sfondo cobalto
e ho ballato il Sirtaki
o forse era il valzer
alla splendida Reggia viennese .
O forse era….chissà .
Tutto questo ed altro ancora
ho visto, suggendo emozioni
da chi realmente ha visto .
Immaginazione,succedaneo di realtà .
Può bastare questo per placare
la mia sete di vedere ?
Può bastare questa bevanda
senza che io ne senta l’amaro ?

Si, può bastare se saprò addolcirla
con lo zucchero della fantasia .

sabato 19 marzo 2011

PRIMAVERA 2002


Sta cambiando il vento oggi,
soffia da sud ora
vento tiepido di Primavera.
Ma tu non ci sarai, papà.
Per la prima volta non ci sarai
a festeggiare il tuo compleanno.
Non ci sarai ad ascoltare garriti
nel rosseggiare dell’imbrunire
a vedere alberi rifiorire
a vivere il presente.
Allora lo farò io per te, papà.
Ascolterò il cielo
guarderò i prati, i monti
percorrerò sentieri
mi inebrierò di profumi leggeri.
Ricorderò quando - a noi bimbe
insegnavi canzoni con parole antiche. Cantavamo felici insieme
e "Quel mazzolin di fiori"
sembrava essere nelle nostre mani.
Lo farò io, per te, papà.
Ma il cuore si ribella, dice no.
Non tu, perché Lui già sta vivendo nel cielo
nei monti, nel mare, nella luna
che, ferma davanti alla finestra aperta
ha accolto materna e pietosa l'ultimo suo respiro.
Lui è già parte della natura,
che tanto amava e rispettava
e sarà così per sempre
là, in ogni angolo del mondo
dove c’è la Primavera.

venerdì 18 marzo 2011

REFOLO DI PASSATO

Mi sono soffermata ad ascoltare
un refolo che mi riporta ricordi
di cose di un tempo ormai lontano
risvegliate oggi d’improvviso
da una voce con accento straniero,
di un nipote di vecchi emigranti.
Mi chiedeva dove fossero finite
le cose raccontate dai nonni
partiti dopo la crudele guerra.
Dov’era l’aiuto fraterno
che si dava la gente di un tempo?
Dov’erano le porte lasciate aperte
senza il timore di essere derubati?
Dov’erano le fette di torta
che nei giorni di sagra del paese
le vicine si scambiavano insieme
a qualche confidenza sottovoce.
Dov’erano i bambini che per strada
giocavano insieme a fare tana?
E’ diversa l’Italia che ha trovato
la gente è frettolosa e indifferente.
I bambini sono davanti ai videogiochi
e non vengono scambiate le torte
fra vicine che quasi non si conoscono.
Non può raccontare ai nonni i cambiamenti
li vedranno senz’altro dal paradiso.
Ma a lui resteranno gli insegnamenti
e ritornato nell’opposto continente
continuerà a mantenerli vivi
insieme a figli e nipoti di altri emigranti.

mercoledì 16 marzo 2011

PALLINO



Ciao Pallino. Hai dato amore, tanto.
A volte più di quanto ne sappiano dare le persone.
Nei ricordi sei solo gioia.
Ma io credo, che in qualche luogo ci sarà, un prato verde, dove tu possa correre felice...
Noi ti pensiamo lì e ti vogliamo bene.

CRUDA REALTA’

Ho visto il corpo di un bambino
abbandonato inerme
fra le braccia di un soccorritore.
Ho visto il terrore stupito
negli occhi di altri bimbi.
Ho visto scavare a mani nude
invocando un nome
fra le macerie di case
distrutte da missili di una guerra
che come le altre, mai comprenderò.
Ho ascoltato i nomi dei luoghi.
Nomi da secoli conosciuti perché
del Giusto sono stati il cammino.
Dove l‘acqua fu tramutata in vino
come dono di pace e fratellanza.
Ho appreso questo dal video
di un televisore ed era….
la cronaca in diretta
di una cruda realtà.

lunedì 14 marzo 2011

NO LLORAS

No lloras tu, mi querida.
No lloras, anche se la vita
il viso arcigno da subito
ti ha mostrato.
A volte giustamente hai sperato
che come in un Giano bifronte
anche il viso sorridente
ti mostrasse.
Ci hai creduto ma in fretta
in un orrido scosceso
il tuo cuore scivolava.
Non treni, ne aerei, ne paesi lontani
ti hanno dato quello che cercavi.
Nulla può il mio pensiero
se non cullarti ancora di nascosto
come bimba indifesa.
Nulla può il mio animo
se non pregare Dio
che possa aiutarti
a trovare gioia dentro te.
Nulla possono le mie labbra
se non sussurrarti….
No lloras tu, mi querida
no lloras, jo te quero.

venerdì 11 marzo 2011

CIAO

Ciao.
Breve, semplice
musicale parola.
Ciao
allegro, gioioso.
Ma un lieve mutare di tono
può bastare
ed ecco
malinconico, triste
o disperato
può diventare.
Mondo infinito
di emozioni
racchiuso
in un solo, piccolo
CIAO.

PRIMAVERA DEL ‘ 63

Camminavamo in gruppo noi ragazze
in quella Primavera del ‘ 63.
Camminavamo per strade dove allora
il traffico era ancora sconosciuto.
Era più calda allora la stagione….
Sfoggiavamo larghe gonne color pastello
e scarpine scollate a decoltè.
Fiori colorati di gioventù.
Eravamo in quel di Bardi e su diaspro rosso
il castello ci faceva compagnia.
Si andava in gelateria a comperare
un cono gelato da venti lire….
Era Domenica lo si poteva fare.
Tornavamo poi assaporando adagio
quel dolce gusto che scendeva in gola.
Era più calda allora la stagione
era più dolce allora quel gelato.
Forse si o forse era solamente
perché vissuti con la gioia intensa
di una spensierata gioventù.

martedì 1 marzo 2011

CUORE (2002)

E’ un giorno tranquillo oggi
là, nell’immensa savana.
Resta interdetto il leopardo
dalla giocosa innocenza
della piccola, timida gazzella,
che non lo riconosce nemico.
Resta interdetto e s’allontana
risparmiandole la vita.
Anche gli animali a volte
hanno un cuore.

E’ una giornata tranquilla oggi,
là, nel villaggio inglese.
Non resta interdetto l’assassino
di fronte all’innocenza
di occhi limpidi, sereni,
ai gioiosi sorrisi di chi
non lo riconosce nemico.
Non resta interdetto
e colpisce a morte.
Spesso gli uomini
non hanno un cuore.