Prime ore
di un mattino come tanti
e l'alba già s'accinge
a svolgere il tappeto rosa.
Guardo la finestra chiusa
quella in basso là a sinistra
dove le ore più importanti
con la mia famiglia trascorrevo.
Immenso è il silenzio e la mente
chiare e forti riascolta
le care voci ormai scomparse
mentre l'intenso profumo
del cespuglio di rosmarino
mi solletica le nari.
Neppure un filo di luce
filtra dagli scuri chiusi
dormono il sonno tranquillo
i nuovi inquilini.
Sono stata felice qui?
Molti anni ormai ho già vissuto
e la conoscenza mi ha insegnato
che la pura felicità è un'utopia.
Ho avuto giorni belli
e altri anche molto tristi
ma tutti sono grani
della collana della vita.
Il cielo ormai rischiara
e pensosa lentamente
verso il paese m'incammino.
A destra, punto certo
ora come allora
il castello, vigile, m'accompagna.
A Valentina basta osservare una finestra chiusa… per far trapelare i ricordi! Così, guardando la “sua” casa (dove non filtra neppure un filo di luce) ora abitata da altri inquilini, “ritorna” ai momenti del passato lì trascorso, per concludere, alla luce delle esperienze vissute, che “la pura felicità è un'utopia”. La vita è da lei paragonata a una “collana”, i cui grani sono a volte belli e a volte… meno belli! L’unica certezza le viene dal castello, il Castello di Bardi, che poggia le sue solide basi sulla roccia e che, con le sue possenti mura, simboleggia, a mio parere, anche i sogni ( i “castelli”… quelli… veri) che aiutano a vivere e che “ora come allora” l’accompagnano…
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