Sono un bambino lasciato da solo
davanti al televisore.
Ho in mano il telecomando
e faccio zapping come fanno i grandi.
Qui danno un film
e mi fermo a guardare
ma sparano tutti e la gente muore.
“ E’ solo per finta “.
Mi ha spiegato un giorno il mio papà.
Ma a me fa paura e cambio canale.
Due robot giapponesi
si stanno combattendo
lanciano fiamme e lame rotanti,
bruciano case che cadono giù.
“ Sono solo dei disegni. “.
Mi ha spiegato un giorno il mio papà.
Ma io non vorrei
che la mia casa bruciasse
premo un pulsante e cambio canale.
Il Telegiornale,
“ E’ molto istruttivo" Dicono i grandi
e mi fermo a guardare.
Continuano le guerre in mezzo mondo
ci sono i cannoni e piovono bombe.
I bimbi muoiono dentro alle scuole
senza neppure sapere il perché.
Sarà istruttivo non lo voglio negare
ma io preferisco andare a giocare.
Prenderò i miei colori, disegnerò un ponte,
gli farò attraversare il mondo intero
un mondo di pace,senza cannoni
e dove a scuola si va per imparare.
Il televisore,lo lascio ai grandi
io preferisco fare il bambino.
Il mondo dell’infanzia… come fonte d’ispirazione per Valentina. In questa lirica si mette… al livello dei bambini e "ascolta" le risposte dei grandi: “E’ solo per finta! Sono solo dei disegni! E’ molto istruttivo…”. Tutte risposte evasive, ambigue, non soddisfacenti per i piccoli, che, naturalmente, preferiscono “andare a giocare” e lasciare agli adulti ciò di cui non riescono a percepire un perché.
RispondiEliminaGrazie, Valentina, ancora una volta sei riuscita a comunicare… ai grandi… una “verità” che solo i piccoli conoscono! E la poesia, la tua poesia, si rivela per noi come fervida fonte di educazione e di riflessione. Sembra che tu voglia dire: “Dai, proviamo tutti… a metterci dalla parte dei bambini!”