PIO IL PULCINO BIRICCHINO (bimbi)
Pio era nato, insieme ad una decina di altri fratellini e sorelline, da una covata di uova, che mamma chioccia aveva amorevolmente custodito. Era ancora un morbido, dolcissimo batuffolo giallo ma già dimostrava un bel caratterino, che preoccupava non poco la mamma. Infatti, cercava sempre di allontanarsi da solo perché diceva, che voleva andare a vedere il mondo. Il mondo per lui era una grande fattoria abitata da molti altri animali, curati da una famiglia numerosa. Nella stalla c'erano cento mucche ma loro non potevano uscire e Pio le aveva viste solo stando sul portone e quando la più vicino a lui, si era voltata a guardarlo muggendo forte, era fuggito spaventato a nascondersi sotto le ali della mamma, che per l'ennesima volta lo aveva rimproverato. C'era anche la bellissima gatta Giada con due gattini sempre intenti a succhiare latte. C'era un grosso gallo, che all'alba amava mettersi sul tetto del pollaio per salutare il primo raggio di sole con i suoi potenti chicchirichì. Ma il vero padrone del cortile era Bobby, un cagnone tanto grosso quanto buono. Era proprio lui, che stando sdraiato all'ombra controllava che tutto andasse per il meglio, ed era accaduto diverse volte, che vedendo Pio andarsene alla chetichella era andato a fermarlo e abbaiando lo aveva allontanato da qualche pericolo. Pio aveva visto anche dei grassi maiali in un recinto, che si rotolavano beatamente sulla terra e avevano un curioso codino, tutto arrotolato ma anche questi non avevano destato in lui un grande interesse. Quello che lui voleva vedere era senz'altro nella parte più lontana del cortile. Infatti, era da li, che sentiva provenire parecchi, bee,beee lui voleva proprio scoprire a quale animale appartenesse quel verso. Fu così che un pomeriggio, mentre mamma chioccia stava razzolando per trovare grossi vermi da mangiare e pazientemente invogliava i suoi pulcini a fare altrettanto, pio, lesto, lesto si incamminò verso quella meta sconosciuta. Dovette fare una moltitudine di passi, prima di giungere accanto ad un recinto da cui proveniva il verso, che tanto lo aveva incuriosito. Si fermò, un pochino stanco, a guardare gli strani ospiti del recinto, erano buffi con quelle piccole corna e la barbetta sul mento. Chiese il loro nome e una educatamente rispose, che loro erano caprette ma lei si meravigliava di come un piccolino come lui fosse in giro da solo. Proprio in quel momento un’ombra minacciosa si delineò sul terreno e tutti gli animali cominciarono a fare i loro versi ad altissima voce. Pio non capiva cosa stesse succedendo e stava per tornare dalla mamma, quando si sentì afferrare da due grosse zampe munite di lunghe unghie. Era un falco, che voleva portarselo via e farne un buon boccone e sarebbe andata così se come un lampo non fosse intervenuto Bobby, che addentando il predatore lo aveva costretto a lasciare andare il pulcino. Pio spaventatissimo tremava come una foglia mentre tutti gli animali tiravano un respiro di sollievo e cominciarono a rimproverarlo. Era giunta nel frattempo, tutta trafelata, anche mamma chioccia, che si unì al coro dei rimproveri. Pio capì la lezione, lo spavento gli era servito e da quel giorno alla scoperta del mondo, andò solo in compagnia della sua mamma e dei fratellini e sorelline. E vi assicuro che ebbe modo di vederne di cose, anche senza trovarsi in pericolo. Bobbi però, da bravo guardiano, non smise mai di controllarlo perché da un birichino simile, ci si poteva anche aspettare qualche sorpresa. Voi, che ne dite? Pio, combinerà altri guai?
Nessun commento:
Posta un commento