Rammenti il muretto a calce
che la vecchia casa circondava
è integro, nei tuoi ricordi di bambina
ma ora la calce è solo un’utopia.
I sassi l'un l'altro si sostengono
li aiuta l'edera, abbarbicata attorno
e una rosa selvatica a tratti
con macchie gialle lo adorna.
Lì sedevi all'ombra del ciliegio
ascoltando racconti di guerra e miseria
da una vecchia col fazzoletto annodato in testa.
Muoveva agili le mani ad intrecciare vimini
che dal torrente umidi aveva portato.
uscivano panieri e cesti da quelle mani scarne
e dalle labbra, orfane di sorrisi
nomi per te difficili sentivi pronunciare.
Eppure vividi ancora li ricordi.
Arandora Star, fra i flutti dell'oceano
ultima dimora per uomini innocenti.
Brigata Julia, fra le nevi della Russia
Più tardi Marsinelle e quel grisù
Nemico subdolo e letale.
Sei ora coi tuoi bimbi all’ombra del ciliegio
Li fai sedere fra l’edera e le rose
E sottovoce, inconsciamente, cominci a raccontare...
Un’altra lirica di Valentina dedicata ai “ricordi”, questa volta visti con un taglio molto originale: prima la protagonista “ha ascoltato” i racconti di guerra e miseria da una vecchia col fazzoletto annodato in testa, poi li “racconta” l...ei stessa ai propri bimbi. Quasi un inconscio “passaggio di consegne”… perché le nuove generazioni non dimentichino le radici! Una tematica, quella relativa al nostro passato, molto cara alla nostra poetessa, che ama spesso porre al centro di suoi versi. Anche per questo… vogliamo dire: “Grazie, carissima Valentina!”.
RispondiElimina