IL NONNO
Avrà tre anni quel bambino d’oro
gambe svelte e allegre come un valzer
e gli occhi che ridono che è una bellezza.
Corre con il cane nel cortile
e grida per la contentezza.
Lo guarda il nonno
seduto su una panchina.
mani appoggiate al bastone
e curva la schiena. Si direbbe
che nella mente di quel bambino
ci sono solo i suoi giocattoli.
Ma quando il nonno si alza traballante
per fare due passi avanti e indietro
corre gli da la mano e dice
-Tranquillo nonno, sono qui con te
versione in dialetto bardigiano
AL NON
Al garà tri ann, col putén d’or
gambi svèlti e allégri c’mé ‘n vallser
e j’oc ch’i riddon ch’l’è ‘na blèssa.
Al corra con al can in t al cortil
e al sbraja par la contentessa.
Al la guèrda al non
sedù ‘n simma a ‘na banchen’na
man posèdi in s’sal baston
e curva la schen’na. S’adiriss
che in t la menta ‘d col picén
gh’è soltant i so billén.
Ma cuand al non al s’léva traballant
par fèr du pass avanti e indré
al corra,’l gh’da la man e ‘l gh’dis
- Tranquill, non, son chi con tè
Grazieeeee, Valentina! Sai davvero, sempre, toccare le giuste corde per arrivare…. al cuore! Mi asciugo qualche reale lacrimuccia, pensando alla scena su cui focalizzi la tua (e nostra) attenzione! Il “tranquillo nonno, sono qui con te” che... chiude la commovente lirica appare un po’ come “restituzione di sicurezza” al nonno col bastone (eh, spero momento moolto lontano!!!!), che l’ha sempre offerta ai nipotini! E così il “circolo della vita” sembra volgere verso la… chiusura migliore possibile, seppur con un poco di tristezza e malinconia.
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